SalinaDocFest, Sine'ad Cusack e' la vincitrice del premio Lady Wilmar 2025

di Giorgia Velluti

A Salina si è concluso ieri il festival dedicato ai documentari narrativi, parliamo del SalinaDocFest e della sua XIX edizione

La direzione artistica del festival è stata curata da Giovanna Taviani e la presidenza da Giulia Giuffré, il festival ha confermato, ancora una volta, la sua missione nel raccontare il reale attraverso il cinema d’autore, dove si intrecciano storie personali e collettive.
Tutti i premiati
La giuria del festival – composta da Luciana Capretti, Maricetta Lombardo e Daniele Ciprì – ha avuto il compito di premiare tre opere che si sono distinte per forza narrativa, rigore formale e capacità di emozionare.

No More Trouble di Tommaso Romanelli
Il Premio Palumbo Editore per il Miglior Documentario è andato a No More Trouble di Tommaso Romanelli, alla sua opera prima ricca di delicatezza e rigore. Un racconto intimo e pubblico allo stesso tempo, che commuove senza retorica.

«Ricerca di un padre che non si è fatto in tempo a conoscere perché scomparso nell’oceano nel 1998 compiuta senza sbavature, attraverso le immagini di lui nella barca che aveva progettato e su cui navigava, le sue parole, e le testimonianze di chi lo conosceva ed era con lui nella traversata in cui è stato travolto dalla tempesta, il film ha una delicatezza ed una essenzialità che coinvolge anche chi di vela non sa nulla. […]»

Fratelli di culla di Alessandro Piva
Premio MediaFenix per il Miglior Montaggio a Fratelli di culla di Alessandro Piva

«Racconto di una pagina di storia italiana dimenticata, quella del brefotrofio di Bari, nutrito da una società patriarcale che puniva le ragazze madri ma finalmente chiuso dopo la rivoluzione femminista […] Fratelli di culla è il risultato di un grande lavoro di ricerca documentaristica e di montaggio di immagini storiche e di interviste ai protagonisti di questa storia […]»

Tineret di Nicolò Ballante
Menzione Speciale della Giuria a Tineret di Nicolò Ballante, un’altra opera prima che ha conquistato per la sua sincerità e luminosità.

«Film genuino di grande immediatezza, Tineret racconta una storia di vita ai margini, una storia di immigrazione e inserimento, non malavitosa quindi, anzi, ricca di onestà rispetto delle leggi, lotta quotidiana e amore familiare. […]»

Il premio del pubblico
Premio Signum del Pubblico a L’occhio della Gallina di Antonietta De Lillo

Altri premi
Premio Irritec a Jeremy Irons
Premio Gruppo Arena a Oliver Stone, che ha introdotto Salvador
Premio Pistì a Lunetta Savino
Premio Lady Wilmar a Sinéad Cusack
Premio Howden Assimovie – Cinema e Musica ad Agostino Ferrente
Premio Ravesi – Dal testo allo schermo ad Ascanio Celestini
Premio Nuove Parole / Nuove Immagini a Lidia Ravera (taxidrivers.it)

Categoria
cultura

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