Salina di Ettore Resta
SALINA
di Ettore Resta
Brandelli vaganti di nubi
nel roseggiar del celo esaltano
la verde terra tua,
le rue guganti felci,
le tue profonde valli…
Fenditure scoscese
o cicatrici profonde
testimoni d’antiche eterne lotte
confuse a recenti ferite
dal sapore millenario,
tra il tempo che scava ed il tuo opporsi.
In quello, velocemente
nel venirmi incontro col tuo ampio mare
silenziosa t’incastoni
per porgermi il tuo sorriso
nell’alba dei dì,
trascinando sofferente
l’eco orgoglioso
del viver tuo
e della tua gente!
Aliscafo MASACCIO 1987 Ettore Giulio Resta
La poesia è incisa su lapide di marmo di Carrara posta sulla parete sud dell’ex scuola Elementare in via Risorgimento, oggi sede della Associazione. Alle spalle della villa Comunale. All’ingresso del Museo Marinaro di Lingua, da me scolpito in bassorilievo, in marmo bianco lo stemma dell’isola. Sul lato sud della scultura, tra tanto bianco vi è una macchia nera scendente dal monte come fosse antica colatura lavica. Marmo da me particolarmente selezionato. Allora, a S. Marina, era Sindaco Gullo.