
Filicudi, dopo anni di abbandono rinasce il museo
Filicudi, dopo anni di abbandono rinasce il museo
A Lipari il museo è tra i piu’ interessanti d’Europa e dopo anni di abbandono rinasce a Filicudi la sezione distaccata della sede principale “Lugi Bernabò Brea”. Sarà aperto domani alla presenza anche del dirigente Rosario Vilardo che ha fortemente voluto e portato a compimento i lavori di restauro.
Il Museo di Filicudi, realizzato in un immobile donato circa cinquanta anni fa dal medico condotto Pino Marraro, è situato nel lungomare della zona del porto. E’ un esempio straordinario di museo d’isola che offre un ricco panorama della storia, della cultura e delle tradizioni isolane. E’ all’interno di una tradizionale casa eoliana a due piani con vista sul mare e sulla montagnola di Capo Graziano, si sviluppa in cinque sale espositive, distribuite tra il piano terra e il primo piano.
Rappresenta un punto di riferimento culturale fondamentale per l’isola, offrendo ai visitatori un viaggio nel tempo che abbraccia millenni di storia, dall’antichità fino alle tradizioni popolari moderne.
Al primo piano la sala 1 è dedicata ai reperti archeologici che spaziano dall’età del bronzo antico e medio (2300-1500 a.C.) della cultura di Capo Graziano alla età del bronzo medio (1500-1300 a.C.) della cultura di Thapsos-Milazzese. I materiali esposti provengono principalmente dagli scavi nei villaggi di Filo Braccio sul Piano del Porto e Capo Graziano sulla Montagnola.
Nella sala II si apprende che Filicudi era conosciuta in età greca con il nome di Phoinikodes. Aristotele (IV secolo a.C.) spiega che era ricca di felci. Gli scrittori latini la chiamavano Phoenicusa. Strabone (I secolo a.C.) dice che Phoinikoussa e Erikoussa (Alicudi) erano adibite a pascolo dagli abitanti delle altre isole dell’arcipelago. Sono esposti i reperti di epoca greco-romana, che testimoniano la presenza umana sull’isola dal VI secolo a.C. al V secolo d.C.
La sala III è dedicata all’archeologia marina, con un’affascinante esposizione di anfore da trasporto e ceppi d’àncora, provenienti da vari relitti ritrovati nelle acque circostanti Filicudi. La collezione include un’anfora punica del V secolo a.C., anfore greco-italiche del IV secolo a.C., e anfore romane tardo-imperiali del IV-V secolo d.C., tra cui quelle provenienti dal relitto “A” Roghi.
Nella sala IV sono esposte le ancore di piombo delle navi greco-romane trovate sui fondali marini. La sala espone la serie Lighea. Il mito e la sirena donata dall’artista Alessandro La Motta e ispirata al racconto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
A piano terra nella sala V si trova una vasta sala dedicata al materiale etnoantropologico. Sono esposti oggetti che raccontano la vita quotidiana e le tradizioni locali, con utensili domestici e attrezzi da lavoro tipici della cultura rurale e marinara di Filicudi. Tra i pezzi esposti spicca un mulino per la macinazione del grano, ricostruito con cura al centro della sala.
NOTIZIARIOEOLIEOLIE.IT
E' arrivato il giorno di apertura della sezione distaccata di Filicudi che fa parte del museo archeologico “Luigi Bernabò Brea”
MERCOLEDI 23 luglio ore 11,00 dopo vari interventi di manutenzione riapriamo con il seguente orario:
LUNEDI' ore 11,00 -18,00
MERCOLEDI' ore 11,00 - 18,00
VENERDI ore 11,00 - 18,00