Da Roma in linea Salvatore Iacono 'Frammento di storia liparese: la scalinata della Cattedrale'
di Salvatore Iacono
Frammento di storia liparese: la scalinata della Cattedrale.
Sia i liparesi che i vescovi avevano sempre avvertito il disagio per accedere alla Cattedrale, pertanto, Mons. Mariano Palermo, nominato vescovo di Lipari il 13 maggio 1881, iniziò nel 1885 i lavori per una scalinata che dal municipio, che allora si trovava a via Garibaldi (quel caseggiato con due colonne di marmo), portasse alla Cattedrale. Una pessima idea che ha irrimediabilmente distrutto la continuità delle mura del castello. Nella Foto1, l’inizio dei lavori di fronte la spianata della Cattedrale; gli operai che spaccano la roccia e portano via i detriti sulle spalle; il signore seduto è Sebastiano Castorina, direttore dei lavori. Nelle Foto 2, il taglio delle mura del Castello e sullo sfondo, l’orologio del vecchio Municipio.
A causa di varie vicende giudiziarie, venne completata dal vescovo Angelo Paino nel 1913 (!). Ma il 5 marzo del 1915 accadde una disgrazia. Mentre la processione di San Bartolo era ferma a circa 10 metri dall’imbocco della scalinata poiché alcuni fedeli stavano mettendo dei donativi, il muraglione di sinistra, salendo, crollò schiacciando tre ragazzi che stavano precedendo la processione. Questi ragazzi erano: Giovanni Lampo, figlio di ignoti, nato a Lipari il 18 febbraio 1905; Angelo Candela, figlio di ignoti, nato a Lipari il 3 febbraio 1902; Pasqualino Flauti di anni 10 figlio di Ferdinando Flauti, maresciallo di Pubblica Sicurezza, e di Elisabetta Cafarella. La strada rimase impraticabile per 16 anni, finché venne riaperta il 23 agosto 1931 mentre era vescovo Mons. Salvatore Bernardino Re.
Nella Foto 3, i lavori di ricostruzione del muraglione con la partecipazione dei militi della Milizia Fascista. Questa è la cronaca. Ma mia nonna, che a quel tempo era una ragazza e partecipava a quella processione, mi raccontò che quelli che portavano la statua, salendo da Marina Corta, cominciarono a rallentare perché era diventata inspiegabilmente pesante. Infatti, prima di iniziare la salita lungo la scalinata si fermarono per riposare ed alcuni fedeli ne approfittarono per donare dei soldi. A questo punto avvenne il disastro; e se non si fossero fermati, chissà quante persone sarebbero morte. Da qui il miracolo attribuito a San Bartolo. Ovviamente questo miracolo non è stato mai ufficialmente riconosciuto ma, come si dice, voce di popolo, voce di Dio.