Taormina, rifiuti di notte ma è polemica. Catena contro Cateno di Felice Cavallaro

di Felice Cavallaro*

Ficarra e Picone, davanti allo psicodramma della differenziata imposta da un sindaco intransigente, dopo avere telefonato a dei cugini milanesi, ma non avendo capito dove buttare la buccia del melone, se la mangiavano. Una gag de “L’ora legale” adesso rimodulata dallo “scatenato” sindaco di Taormina Cateno De Luca che fa scattare “l’ora della sveglia” in piena notte per l’immondizia.

Tutto scritto in un’ordinanza comunale che letteralmente toglie il sonno a chi vive e lavora in questa capitale del turismo. Perché i contenitori con i sacchetti di organico o differenziato si possono esporre per strada dall’una e mezza di notte alle cinque del mattino. “Non un minuto prima, non un minuto dopo”. Pena multe salatissime. Obbligo per tutti. Per i cittadini semplici che vivono qui tutto l’anno, per i turisti delle case-vacanza, per alberghi, bar e botteghe dove ormai campeggiano le insegne del lusso, da Louis Vuitton a Dior, da Dolce e Gabbana a Zegna e Loro Piana.

O ti svegli o paghi qualcuno perché si svegli, spiegano i leader di un comitato nato dal basso e cresciuto in un lampo col suo eloquente nome: “Diritto al sonno”. Già cinquecento gli iscritti, fra i quali è attivissima la signora Catena Federico, una vita passata accanto ai manager dei grandi alberghi, 15 anni ad occuparsi del Centro congressi del San Domenico, adesso “scatenata” pure lei contro Cateno il sindaco: “Il suo non è un errore amministrativo. E’ cattiveria allo stato puro di uno che per farsi notare si mette nudo in mutande e fa pernacchie alle istituzioni”. 

E’ la guerra di Catena contro Cateno. Un’ossessione notturna. La sveglia alle 4: “Ad alzarsi è mio marito Giancarlo, pure lui pensionato, ma io mi desto, come Hegel, il nostro cocker che abbaia dando l’allarme ai vicini...”.
  C’è chi lavorando per le grandi catene con i negozi sul corso si muove nella notte, come la signora Alessandra, 60 anni: “Corro fra ubriachi e drogati...”. Disgustato sui social Maurizio Andreanò, una speranza nella mozione del gruppo consiliare “Rinascimento Taormina” per una revisione dell’ordinanza. Come spera Marco Rao: “Ci fanno credere che vivere a Taormina sia una condanna da espiare ogni notte”.

Ma inutile farsi illusioni perché il sindaco che ai tempi del Covid inseguiva i messinesi con i droni o inveiva a parolacce contro i ministri non ha alcun ripensamento: “E perché dovrei? Il vostro sonno non vale più della mia faccia. Io ho risolto il problema, altri prima di me no. Sto completando la consegna dei mastelli, dei contenitori con il codice a barre per la lettura ottica sul nome di chi deposita i rifiuti. Il 45 per cento ha già ritirato. Gli altri hanno tempo fino al 1 ottobre. Poi, una sanzione di 500 euro al giorno.
  Cinquecento euro? Sorpreso dallo stupore, “Scateno”: “Qualcuno si nasconde per non pagare. Ho ancora il 20 per cento di ‘fantasmi’ da stanare”. 

Su tasse e rifiuti rischia di crollare il rapporto fra sindaco ed elettori, ma De Luca l’ha messo nel conto: “Ho fatto il sindaco in cinque comuni. Ogni volta ci vogliono tre anni di assestamento, poi divento il sindaco più ben voluto”. Ma sarà dura con Catena e col comitato dei sonnambuli.

*Inviato del Corriere della Sera

Categoria
politica

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