Rifiuti eoliani da non rifiutare di Marco Baudino e Roberto Pirani
di Marco Baudino e Roberto Pirani*
Non occorrono discorsi complessi o troppi particolari. Sulle isole minori in Italia, in particolare a Lipari, il tempo sembra essersi fermato. I servizi rimangono inadeguati, di conseguenza sono inutilmente costosi. Rimando ad Approvazione del progetto redatto dalla nostra società, Decreto del Dirigente Generale n° 859 dell'11/06/2014 del Dipartimento acqua e rifiuti(era compreso anche il Barca a Barca per meglio accogliere chi ormeggia in rada. Ulteriore nostra innovazione originale, ideata lavorando a Salina ad ottobre del 2013). Neppure l’approvazione a giugno del 2014 da parte di Regione Sicilia di un Piano d’intervento al passo con la Normativa, è servito affinché Salina andasse a gara con un progetto tecnico in miglioramento continuo. Invece, si è andati in gara con scelte discrezionali, costose, incontrollabili: prorogare servizi prevalentemente stradali, esattamente come in un giorno della Marmotta del 1999. Lipari non ha fatto meglio di Salina negli ultimi 11 anni. Sulle isole Eolie non si applica neppure un servizio Porta a Porta. Un servizio domiciliare - non misurabile - non permette di migliorare neppure per quel poco che si potrebbe fare, e non è adeguato ad un impatto turistico così elevato:
-i turisti non rispettano un calendario settimanale. La frazione organica va raccolta tutti i giorni, ma col sistema Porta a Porta non si fa per (tentare, inutilmente) di contenere i costi.
-Le scelte continuano ad essere politiche.
-Non sono scelte tecniche.
-Se le scelte fossero tecniche si spenderebbe meno.
-Oggi, le evidenze, sono sempre quelle dei dati inseriti nel Piano d’intervento del 2013, che sarebbe Stato approvato a giugno 2014 per poi chiuderlo in un cassetto ad accumulare polvere.
-Oggi come allora 60% del totale del costo è una spesa totalmente improduttiva, che finisce ripartita a livello macro così:
- “Nave dei rifiuti”;
- discarica in terraferma.
Il Ministero dell’ambiente e il Ministero dell’interno continuano a non spezzare questo nodo:
la frazione organica con servizi digitali, misurabili, ridondanti, rimarrebbe ad arricchire i terreni sulle isole, garantendo una razionale rigenerazione della materia organica intercettata in qualità.
Nel 2013 le tecnologie di gestione in sito per le isole erano quelle modulari a container con bioflitro. Oggi le tecnologie sono molto più performanti, e sono tecnologie che ricavano REDDITO, non più costo dal e per il servizio. L’ing. Marco Baudino, di Future Power srl, lo spiegò sull’isola in un giorno di maggio 2024 grazie all’evento organizzato dal Bio Distretto delle Isole Eolie il cui Presidente, Danilo Conti, fu tra gli organizzatori dell’importante evento.
Per cui è vero, esistono soluzioni per una risoluzione attiva del problema rifiuti, proprio partendo dalle isole minori Italiane. Producendo energia elettrica certificata FER (pulita e da fonte rinnovabile come gli scarti organici presenti sull’isola) e un fertilizzante organico certificabile e tracciato (senza inquinanti e garantito) utile per gli orti e l’autoproduzione agricola delle isole stesse.
Con la “Nave dei rifiuti” i costi (in continuo aumento) sono a carico anche di coloro che non si possono permettere lontanamente una vacanza alle Eolie. In un circolo vizioso che viene prorogato ogni anno. Negli ultimi anni sono usciti anche documenti da centinaia di pagine sulle isole minori in cui si è arrivati all’assurdo: delle “Navi dei rifiuti” si riesce persino a non fare menzione. Come non esistessero. Come se il ciclo si chiudesse su ogni isola... (incredibile). Negare la realtà non cambia una realtà inadeguata.
Sulle “Navi dei rifiuti” non troverete una riga su questi documenti, neppure in una tabella di riepilogo:
https://iia.cnr.it/project/isole-sostenibili/
Non c’è nulla da “sperimentare”. E’ tutto pronto e disponibile!
I servizi pubblici si applicano, per ottenere risultati misurabili, al minor costo per i contribuenti.
Gli “esperimenti” si fanno in laboratorio, non sulle isole minori.
Le isole minori, come molte città in Italia, il 10 ottobre 2025 rimangono insostenibili.
Oggi come nel 2013.
Di conseguenza sprecando il 60% in spesa improduttiva si rimane con servizi inadeguati e costi fuori controllo. Senza investimenti.
Con livelli inadeguati di protezione ambientale sulle isole, in ostaggio di ogni evasore fiscale (sui media si derubrica il tutto a “incivili”).
Allego i costi ufficiali della “Nave dei rifiuti” del 2013.
Nel frattempo i costi sono (ovviamente) aumentati.
Sono costi a carico di tutti gli italiani. Non sono investimenti.
Con servizi di qualità, le frazioni differenziate potrebbero viaggiare su traghetti di linea insieme ai passeggeri.
Lo abbiamo inserito in progetto nel 2013, lo ripeto semplicemente ad ottobre 2025: se poi non importa a chi decide non so cosa fare, oltre a ripetere evidenze.
Continuino a pagare i progettisti il meno possibile, e si continui a rincorrere la produzione di rifiuti invece di governarla. Con costi in eccesso per milioni di euro ogni anno.
Coi dati possiamo decidere che è sufficiente farci portare a casa pizza&sushi.
Oppure possiamo cambiare una realtà spiacevole, fossile, che alimenta solo debiti e disuguaglianze.
Sono scelte.
*Marco Baudino, Amministratore Future Power srl
*Roberto Pirani, Amministratore Worm srl
Tabella Costi “Nave dei rifiuti” (vedere in galleria)
PS, per chi vuole approfondire, feed Linkedin a disposizione. Ogni tanto continuo a scrivere post sulle isole minori italiane.
Ad esempio, recenti, segnalo (2025):
1)Ponza e Ventotene
2)Panarea
3)Isole Eolie
Energia rinnovabile da isole ecologiche attive : se ne parla a Lipari