Messina, Stagno d’Alcontres e Vincenzo Franza indagati per tentativo di depistaggio... La nota
C'è un altro filone d’inchiesta per la vicenda del chirurgo plastico e ex docente dell’Università di Messina Francesco Stagno d’Alcontres, finito agli arresti domiciliari il 5 dicembre per concussione, corruzione, induzione indebita e truffa aggravata. Il pool di magistrati coordinato dalla procuratrice aggiunta Rosa Raffa ha «separato» due posizioni, con contestuale iscrizione nel registro degli indagati per un reato diverso: tentativo di depistaggio in concorso delle indagini della Procura di Barcellona su un incidente sul lavoro accaduto a Salina a un marittimo della Caronte & Tourist. Gli indagati, allo stato, di questo nuovo fascicolo, sono due: lo stesso Stagno d’Alcontres e l'imprenditore Vincenzo Franza, amministratore delegato della compagnia di navigazione Caronte & Tourist.
La vicenda è ricostruita nel provvedimento del giudice per le indagini preliminari di Messina, Salvatore Pugliese. La vicenda è collegata all’infortunio sul lavoro di un marittimo e, secondo il gip, «rivela il comportamento del prof. Francesco Stagno d’Alcontres, direttore del reparto in cui il marittimo fu ricoverato il 19 maggio del 2024». Immediatamente dopo l'incidente, «l'ad della società, l’ingegnere Vincenzo Franza, amico di Stagno d’Alcontres, lo contattò telefonicamente non soltanto per la documentazione medica», ma, soprattutto, per «esercitare pressioni e concordare una prognosi inferiore ai 40 giorni palesando un interesse aziendale sulla classificazione dell’infortunio».
LA NOTA
Vincenzo Franza: “Nessun depistaggio, nessun congresso, nessun licenziamento. La sicurezza sei lavoratori è un bene irrinunciabile. Fiducia nella Magistratura”
Messina, 16 dicembre 2025 - “Nell’ambito del procedimento penale che vede coinvolto il prof. Francesco Stagno D’Alcontres, c’è una vicenda che mi riguarda personalmente essendo il mio nome citato a proposito di alcune telefonate (verosimilmente intercettate sul cellulare del prof. Stagno) in ordine alle condizioni di salute di un dipendente da Caronte & Tourist Isole Minori – società della quale sono Amministratore Delegato - che aveva subito un incidente al porto di Lipari durante le manovre di ormeggio del traghetto Nerea ed era stato conseguentemente inviato dal pronto soccorso dell’isola al reparto diretto dallo stesso prof. Stagno, dove era stato ricoverato”.
Così l’Ing. Vincenzo Franza sul suo coinvolgimento da parte dell’Autorità Giudiziaria nel “caso D’Alcontres”.
“Il G.I.P. ipotizza che avessi chiamato il primario per chiedergli – in ragione della nostra amicizia, ma anche di asseriti comuni interessi economici legati alla organizzazione di un congresso a Giardini Naxos, che egli stava curando – di formulare una prognosi di guarigione del marittimo che non superasse i 40 giorni. Ciò - aggiunge Franza - al fine di limitare le conseguenze negative per la società armatrice della nave. Apprendo dalla stampa che – per tali ragioni - sarei indagato, in concorso con il citato professionista, del reato di tentato depistaggio, previsto dall’art. 375 del Codice penale.
“Devo innanzitutto sottolineare di non aver ancora ricevuto alcuna notifica di atti da cui risulti la mia sottoposizione a indagine. Sin da ora, comunque, chiarisco di non avere mai avanzato richieste al prof. Stagno di formulare una prognosi diversa da quella che ritenesse corretta, essendomi limitato a richiedere, oltre a generiche notizie sullo stato di salute, la trasmissione del referto iniziale del pronto soccorso di Lipari, da cui già risultava una prognosi iniziale di 30 giorni. E ciò è tanto vero che lo stesso prof. Stagno – per quanto risulta anche dalle stesse notizie di stampa - non ha mai formulato una prognosi contenuta entro tale misura (trattenendo, anzi, in ricovero il paziente per il tempo – ben superiore – di 50 giorni). Peraltro, dopo aver ottenuto il referto di Lipari, non lo contattai più.
Secondo l’AD di Caronte & Tourist Isole Minori “non v’è stato, pertanto, alcun depistaggio (neanche tentato) del procedimento per l’incidente Nerea. Non richiesi alcuna diagnosi contraria al vero, né essa fu formulata. Quanto, poi, al presunto rifiuto di consegnare la cartella clinica alla polizia giudiziaria, a parte i motivi che possono averlo determinato, si tratta di decisione della quale non ho saputo nulla prima delle notizie di stampa di questi giorni ed è dunque da escludere che io abbia spinto il primario a tale condotta”.
Ciò detto, Franza segnala che “anche quanto si afferma in ordine a miei presunti interessi economici legati a un convegno organizzato dal prof. Stagno è destituito di fondamento. Nessuna delle aziende riconducibili al gruppo Franza ha sponsorizzato (o praticato sconti per) quel convegno, né ha mai messo a disposizione la propria struttura per lo svolgimento del congresso. Né, infine, si è verificato il licenziamento con le modalità presentate dalla stampa e cioè per giustificato motivo oggettivo: il lavoratore infortunato, infatti, venne correttamente sbarcato per infortunio, come previsto dalle vigenti normative in materia. La tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori è - e sempre sarà - un valore irrinunciabile per il Gruppo Caronte & Tourist. Confido pienamente nell'operato della magistratura – conclude Vincenzo Franza - certo che l’attività degli inquirenti consentirà di fare completa chiarezza sui fatti e di accertare la mia totale estraneità alle condotte contestate”