Riccardo Gullo

Lipari, Gullo E' questa l'isola che vogliamo? Le reazioni...

di Riccardo Gullo 

E' questa la Lipari che vogliamo? E' questo il desiderio dei paladini dei cori e del battito di mani?
Un video e qualche interrogativo si impongono, dopo lo “scandalo” dell’Ordinanza comunale che proprio queste scene intende prevenire.
Perché lo stesso provvedimento, con le stesse identiche parole, non ha suscitato pari indignazione lo scorso anno?
Forse il desiderio comune è tornare alla malamovida, con i suoi eccessi e le sue conseguenze?

Forse Lipari vuole ritrovarsi, come i cittadini di Canneto la sera di Ferragosto, a vivere lo sconcerto di fronte a un gruppo di ragazzi “su di giri”, capaci di costringere l’autista di un autobus a fermarsi e a chiedere l’intervento dei carabinieri per i danni che stavano causando al mezzo?

A cosa serve attaccare le forze dell’ordine - a cui va tutta la nostra stima e la nostra riconoscenza - quando intervengono per far rispettare un provvedimento di buon senso, nato con l’obiettivo chiaro di prevenire simili derive?
È davvero questo il tipo di “divertimento” cui aspirano i cittadini e i turisti di Lipari?
O la comunità vuole finalmente riaffermare che il rispetto delle regole è l’unico modo per coniugare accoglienza, sicurezza e vivibilità?

Link VIDEO

Rinascita Eoliana - Riccardo Gullo Sindaco

Le reazioni 

di Rosa Oliva da Stromboli

Ah bene, vi siete accorti ora che è impedito il Karaoche ed anche le feste di compleanno devono rispettare l'ordinanza?
A ferragosto ve ne siete accorti?
E di Stromboli ne vogliamo parlare? delle isole minori del Comune di Lipari che non hanno ricevuto neanche una stella di Natale? 

Oggi a Lipari si raccoglie la spazzatura, nelle altre isole no! Che differenza c'è tra un cittadino dell'isola di Stromboli e  delle isole minori e quello di Lipari che paga la tassa? 

Oggi è festa a Lipari pagata con i soldi dei contribuenti tutti, tassatevi voi cari amministratori e pagate il consenso elettorale che cercate! E per la festa di San Bartolo? 100 mila euro di chi sono? Todo cambia un caiser!

di Giuseppe Spinella da Lipari 

La musica è la voce dell'anima ma Lipari è l'isola del silenzio. Da un eccesso ad un altro, senza un confronto per una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti, residenti, operatori e villeggianti. Quanto avvenuto a Marina Corta è la dimostrazione di un provvedimento anacronistico , inadeguato che suscitato reazioni da parte dei presenti che si sono visti privati di poter condividere in una serata di estate di un momento di svago e allegria. 

Ma a mezzanotte "cenerentola" deve lasciare la festa perché la carrozza diventa zucca. Così anche a Marina Corta passata la mezzanotte scatta l'ora fatidica del tutti sono a conoscenza di queste ordinanze.Se sono operative e quanto pare non adeguate, viste le reazioni, a chi compete farle modificare??? Non spetta al Sindaco visto che le ha emanate.Allora se il Sindaco non le modifica la situazione resta tale e quale??? Non è così. C'è la soluzione per modificarle. È il Consiglio Comunale che ha il potere del controllo e dell'indirizzo dell'azione amministrativa. 

Se il Consiglio Comunale ritiene di modificarle, invita il Sindaco a variarle secondo l'indirizzo del Consiglio.Se non provvedere avviene ciò che avviene nel privato quando un amministratore non esegue l'indirizzo dei soci viene licenziato così avviene nel pubblico , prevalendo l'interesse pubblico, con responsabilità, il Consigliò Comunale

Delibera la sfiducia e rimanda ai cittadini la scelta di una nuova amministrazione.

di Angelo Sidoti da Torino 

Caro Signor Sindaco, non credo che un eccesso di regole sia la soluzione al degrado che, negli anni — compresi quelli del Suo mandato — si è radicato nelle nostre amate Eolie.
Siamo in una situazione di stallo su più fronti: mancano investimenti sul territorio, la struttura comunale mostra evidenti segni di inefficienza, i servizi di trasporto sono carenti e i costi di trasferimento da e per le isole risultano proibitivi. Il presidio ospedaliero è sempre più depotenziato, le infrastrutture portuali pubbliche restano precarie. Tutto questo scoraggia nuove iniziative imprenditoriali e mina la possibilità di uno sviluppo sostenibile.

Lei ha certamente esperienza nella gestione dei conti pubblici, anche se — mi permetta — negli ultimi anni anche questo aspetto meriterebbe una discussione aperta, pubblica, e non confinata in un palazzo che sembra sempre più un fortino assediato.
Per anni abbiamo criticato chi governava da solo il nostro Comune. Oggi, purtroppo, stiamo rivivendo la stessa situazione. Lei non ha una squadra né in giunta né in consiglio comunale. È stato abile nel replicare a Lipari il modello che ha applicato per anni a Salina: una leadership solitaria, poco incline al confronto.
Ma la leadership nel settore pubblico non è comando, è servizio.
Essere leader in una comunità significa saper ascoltare, coinvolgere, valorizzare le competenze e le idee di chi ne fa parte. Non si tratta di accentrare decisioni, ma di costruire visioni condivise.

Una leadership efficace nel pubblico deve saper ispirare fiducia, promuovere trasparenza, e soprattutto generare partecipazione.
Non basta amministrare, bisogna guidare. E guidare significa creare le condizioni affinché ogni cittadino, ogni consigliere, ogni membro della giunta si senta parte attiva di un progetto comune.
Il vero leader non teme il confronto, lo cerca. Non si circonda di voci allineate, ma di pensieri diversi che aiutano a vedere più lontano.
Lipari e le Eolie hanno bisogno di questo tipo di leadership: aperta, inclusiva, lungimirante. Una leadership che non si misura solo con i bilanci, ma con la capacità di generare fiducia e futuro.

Credo che il tempo di pensare solo ai conti pubblici sia finito. E presto tireremo le somme anche su questo. Mi auguro che siano positive. Ma dopo, caro Sindaco, servirà coraggio. Servirà apertura. Apertura al dialogo, non solo con chi Le è vicino, ma con tutti.
Lei non è il Sindaco di se stesso, né solo di chi l’ha votata — che, Le ricordo, rappresenta meno del 30% degli elettori. Con il restante 70% un contatto va mantenuto. E, da quanto si percepisce sul territorio, rischia di perdere anche parte di quel 30% che ha creduto in Lei (io ero tra questi).

Dia spazio al confronto. Dia voce a chi ama le Eolie e vuole contribuire al loro futuro: associazioni no profit, imprenditori, cittadini, tutti gli stakeholder che possono aiutare a costruire una visione condivisa e sostenibile.
Amare le Eolie è un sentimento indelebile.
Ma oggi serve una visione chiara, condivisa, e il coraggio di rimettere in moto un territorio che rischia di restare imbrigliato nella paralisi.

Le Eolie non hanno bisogno di muri, ma di ponti.
Ponti tra istituzioni e cittadini, tra pubblico e privato, tra passato e futuro.
È tempo di aprire le finestre del Palazzo e lasciare entrare il vento del cambiamento, quello vero, fatto di ascolto, confronto e visione condivisa.
Solo così potremo tornare a credere che il futuro delle Eolie non sia un destino da subire, ma un progetto da costruire insieme.

e da Vulcano di Giuseppe Sottile

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Categoria
politica

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