Rubrica medica a cura del dottor Giovanni Albano 'Asse intestino...'
di Giovanni Albano*
I.R.- Microbioma intestinale – parte quarantesima
ASSE INTESTINO-CERVELLO E MICROBIOTA
Come si era detto il cervello ed il sistema neurovegetativo intestinale sono reciprocamente collegati tramite una fitta e complessa rete di comunicazione che consente l’invio di segnali biochimici dall’intestino al cervello e viceversa. Oltre a questa connessione diretta, cervello ed intestino comunicano tramite il torrente circolatorio, attraverso il rilascio di ormoni e di molecole prodotte dal microbiota intestinale (come, ad esempio, acidi grassi a catena corta, neurotrasmettitori, vitamine). Attraverso questi collegamenti, il cervello controlla le funzioni dell’intestino e, a sua volta, l’intestino può alterare le funzioni del cervello (neuroinfiammazione).
Ma cosa succede se l’intestino ed il cervello non comunicano bene?
Quando i batteri “ buoni” del microbiota intestinale non sono più in grado di controllare i batteri “cattivi” si sviluppa la disbiosi: la barriera intestinale diventa permeabile e non riesce più a bloccare i batteri nocivi e le sostanze tossiche e dannose, che, quindi, entrano nel torrente circolatorio, si diffondono nell’organismo e possono raggiungere il cervello, alterandone significativamente le sue funzioni.
Un malfunzionamento nella comunicazione tra l’intestino ed il cervello contribuisce ad una vasta gamma di malattie neurologiche, tra cui l'epilessia, l'ictus, il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson, e può peggiorare le disfunzioni neurologiche conseguenti al trauma cranico.
Il Dipartimento di Danno Cerebrale e Cardiovascolare Acuto dell’Istituto Mario Negri è attivamente coinvolto in studi volti a determinare il ruolo dell’intestino e del suo microbiota e sta studiando in modelli animali di epilessia se un funzionamento scorretto della comunicazione tra l’intestino ed il cervello contribuisca alla generazione e alla progressione delle crisi epilettiche. Inoltre, si sta studiando se terapie mirate a correggere la disbiosi intestinale e le modificazioni della struttura dell'intestino, possano ridurre le crisi epilettiche e migliorare i deficit cognitivi, offrendo neuroprotezione.
Inoltre, in collaborazione con il laboratorio di Trauma Cranico e Neuroprotezione dell ‘Istituto Mario Negri è in corso uno studio in pazienti con trauma cranico per valutare se le disfunzioni e la disbiosi intestinale possano contribuire alla progressione dei deficit neurologi. Contemporaneamente in laboratorio, nel modello murino (sul topo) di trauma cranico, si sta valutando se trattamenti mirati a ripristinare il corretto funzionamento dell’intestino e del suo microbiota possano ridurre il danno.
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