Panarea e la musica spenta: la sera cala il silenzio anche sulla movida.
Panarea e la musica spenta: la sera cala il silenzio anche sulla movida.
di Salvatore Tesoriero*
L’Associazione Albergatori chiede un riequilibrio dell’ordinanza: "Serve armonia tra quiete e vitalità per un’isola viva e inclusiva".
Nel cuore dell’estate, quando Panarea dovrebbe vibrare della sua consueta energia, l’isola sembra aver perso una parte della sua anima. Dopo il tramonto, mentre le luci delle barche illuminano le acque tranquille e i vicoli si riempiono di giovani in cerca di atmosfere suggestive, la musica – una delle colonne sonore storiche della movida panarellese – resta muta.
Negli ultimi anni, in nome della quiete pubblica, sono state adottate ordinanze sempre più restrittive sulla diffusione musicale nelle ore serali e notturne. Provvedimenti comprensibili, in parte, se si considera la necessità di tutelare il diritto al riposo e promuovere un turismo sostenibile. Tuttavia, la loro applicazione rigida rischia oggi di impoverire l’esperienza di chi sceglie Panarea proprio per il suo equilibrio unico tra natura, bellezza e socialità.
A luglio e agosto, l’isola si popola di una platea giovane e internazionale, attratta non solo dal mare cristallino ma anche da un’identità che nel tempo ha saputo coniugare charme e intrattenimento. Una clientela che, oltre a portare energia, ha contribuito in modo significativo all’economia dell’isola, sostenendo ristoranti, bar, boutique e strutture ricettive.
L’Associazione Albergatori di Panarea esprime oggi preoccupazione per gli effetti che l’attuale ordinanza – giudicata troppo restrittiva – sta avendo sul tessuto economico e sociale dell’isola.
"Non chiediamo un ritorno al caos, ma una regolamentazione equilibrata che consenta a tutte le anime di Panarea di coesistere", si legge nella nota diffusa dall’Associazione. "La monotonia serale che si respira oggi rischia di disincentivare una fetta importante di turismo, che negli anni ha sempre rispettato l’isola e ne ha favorito lo sviluppo economico".
Gli operatori turistici chiedono una verifica dell’attuale ordinanza, auspicando aperture ragionevoli verso forme di intrattenimento serale che, nel rispetto degli orari e dei volumi, possano restituire a Panarea un po’ del suo spirito conviviale e glamour.
In gioco non c’è solo una questione di “divertimento”, ma il futuro dell’identità stessa dell’isola, che rischia di diventare priva di attrattiva per molte delle persone che ogni anno la scelgono come meta esclusiva proprio per la sua capacità di offrire bellezza e vivacità.
Ritrovare un equilibrio tra tranquillità e vitalità è oggi una sfida imprescindibile. Panarea può – e deve – restare un luogo per tutti: per chi cerca pace e tramonti silenziosi, ma anche per chi ama ballare sotto le stelle, sempre nel rispetto dell’ambiente e della comunità.
*Presidente