Lipari, "la moda delle auto sui marciapiedi..."
di Renato Tripi
In un caldo e afoso mattino di luglio torniamo, io e mia moglie, dal locale supermercato con due borse della spesa. Sul marciapiede ci ostacola il passaggio la vettura nella foto. Se vogliamo proseguire dobbiamo scendere e bypassare dalla carreggiata. Scendo io per primo e all'improvviso qualcosa mi sfiora a meno di un metro dal mio braccio. All'istante non capisco cosa sia stato, poi comprendo: è il solito sciagurato ciclista il quale convinto di essere su un circuito per gare ciclistiche, sfreccia a tutta velocità con la sua mountain bike elettrica e silenziosa e per un soffio non mi travolge.
Egregio proprietario dell'automobile tu mi ricordi il marchese del Grillo che, arrogante e sprezzante degli altrui diritti pronuncia la famosa frase: "Mi dispiace, ma io sono io e voi non siete un ca...". Ecco, parafrasando: io sono io e parcheggio dove ca... mi pare e piace; voi non siete un ca... e se volete proseguire scendete dal marciapiede. Voglio avere la presunzione di insegnarti una cosa: nella vita esistono, tra tante altre, due regole importanti il cui principio etico e filosofico evidenzia l'educazione, l'umiltà e il rispetto che dobbiamo al nostro prossimo.
La prima è la regola d'oro, notissima e diffusa da tutte le religioni del mondo e recita: non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te. La seconda, forse meno nota ma ugualmente importante sancisce: uomo ricorda che la tua libertà finisce dove inizia la mia. In altre parole, io da pedone ho il diritto di percorrere il marciapiede che deve rimanere sempre libero; tu da automobilista non hai alcun diritto di parcheggiare così. Vedi, per te non provo risentimento alcuno ma solo disappunto.
Spero che il padreterno nella sua misericordia illumini le vostre menti, quella tua e quella dello sciagurato ciclista, rendendovi migliori nell'animo e più consapevoli delle vostre azioni. Ti voglio bene. E a voi amici che avete avuto la cortesia di leggermi auguro una serena giornata scusandomi per le futili chiacchiere ed esortandovi a non fare commenti ché, tanto, non ne vale proprio la pena. Bacio le mani.