Lipari, è morto Enzo D'Ambra. Si era tuffato in mare ed è annegato. Per un malore. Il ricordo...

Lipari, è morto Enzo D'Ambra. Si era tuffato in mare ed è annegato.

Lo scorso settembre aveva compiuto 83 anni.

Alcuni bagnanti nella spiaggia di Canneto hanno notato che era in difficoltà e lo hanno soccorso. Richiesto l'intervento dell'ambulanza il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatare l'avvenuto decesso. Oltre al costume indossava anche le scarpette di plastica. 

La spiaggia è stata presa letteralmente d'assalto dagli isolani e anche dai turisti presenti nel litorale, per la notorietà del personaggio. Intervenuti anche i carabinieri e la guardia costiera. Non ci sarà l'autopsia. In spiaggia anche la moglie Sonia D'Ambra. Avvertiti i nipoti e anche altri familiari. IN spiaggia si è anche recato il vice sindaco del Comune di Lipari Saverio Merlino per tanti anni legatissimo all'imprenditore della pomice.

Il dottor Enzo D'Ambra é stato molto per Lipari. Con l'ereditata Pumex ha percorso tutti momenti storici, economici, politici, informativi e sportivi della maggiore isola delle Eolie. Poi accettò di sacrificare il suo potere per sentirsi un cittadino normale che raccontava la grandezza del padre e proprio nell'ultima intervista pianse durante il ricordo. Enzo D'Ambra, Enzuccio per tutti gli eoliani, ha cercato di difendere la pomice dall'Unesco e da una porzione di politica che dichiarò l'intoccabilità della bianca montagna. E mentre aspettava l'ultima sentenza, nel suo adorato mare non ha avuto più la forza per riemergere. Un segno con un segnale. Non è riuscito a galleggiare, come la pomice, per l'ultimo pezzo di vita.

Vogliamo ricordare il dr. Enzo D'Ambra con l'ultima intervista

Gennaro, Salvatore e Bartolino Leone, si uniscono al dolore dei familiari

Il ricordo

di Angelo Sidoti

Oggi è venuto a mancare inaspettatamente Enzo D’Ambra, l’imprenditore con cui ho condiviso i primi 16 anni della mia vita lavorativa.
Non è facile trovare le parole giuste in momenti come questi. Enzo non è stato solo un capo, ma una guida severa, un punto di riferimento, quasi un padre. Mi ha insegnato il valore della disciplina, della dedizione e della responsabilità. Mi ha spronato a superare i miei limiti, a non accontentarmi mai, a credere nelle mie capacità anche quando io stesso ne dubitavo.
Negli ultimi tempi, quando lo incontravo, gli brillavano gli occhi. In quei momenti ho provato una grande tenerezza per quell’uomo che, sì, in passato mi aveva anche ferito. Ma tutto si dimentica di fronte alle fragilità di una persona a cui hai voluto bene, nel bene e nel male.  
Quando gli raccontavo dove ero arrivato, leggevo nel suo sguardo un senso di fierezza: forse, in cuor suo, pensava di aver contribuito anche lui a quel percorso.
Se oggi sono un manager affermato, lo devo anche a lui.  
Ai suoi insegnamenti, alle sue critiche costruttive, al suo esempio quotidiano di passione e determinazione.  
Porterò sempre con me il ricordo di quegli anni, delle sfide affrontate insieme, dei successi e delle difficoltà che ci hanno uniti.
Grazie Enzo, per tutto.
Nel bene e nel male, hai lasciato un segno indelebile nella mia vita.
Buon viaggio.

Da Roma Francesco Biancheri

di Francesco Biancheri

Con lui si chiude il rappresentante di un’era che ha dato alle Eolie, pur tra fattori discutibili ma anche perfettibili nel tempo, una delle più importanti industrie estrattive della Sicilia. Prima per qualità nota a molti Paesi nel mondo dove il nostro prodotto veniva esportato. Un’industria che ha saputo dare lavoro qualificato e distribuito ricchezza, stabile e continuativa. Enzo D’Ambra non era una persona che suscitava empatia a prima vista, a causa del suo carattere chiuso e introverso. 

Fu temuto ed odiato dai più, amato da pochi, salvo essere poi vituperato dagli stessi che lo hanno temuto, quando il suo astro non ha più brillato nel firmamento del potere e del denaro, secondo la buona prassi Italica, di tirare le monetine allo stesso uomo a cui si faceva anticamera. Ma di questo nostro costume il Manzoni ne ha fatto trattati. Non ho gli strumenti ne il titolo per esprime un giudizio sulla persona. L’ho incontrato solo due volte. Una volta a Roma, quando ancora era il brillante e ruggente Presidente di Pumex spa, ed in quella occasione, abbiamo avuto una amabile conversazione, con un uomo che argomentava con toni pacati le sue ragioni, ed una seconda volta a Canneto, durante l’inverno, quando il paese piomba nel buio e nella desolazione del vuoto e solo la luce di un paio di bar danno l’idea di un posto abitato. 

Camminava da solo e con fatica. Volevo dirgli tante cose, m poi ha prevalso il senso di “pietas” Cristiana, che non vuole dire commiserazione ma constatazione di trovarsi davanti ad un personaggio tragico, vittima innanzitutto del proprio ego, di circostanze sovrastanti e portatore di una grande solitudine. Mi sono limitato a salutarlo con rispetto e proseguire il cammino. Proprio la solitudine è stata la cifra di quel fugace incontro. La somma delle solitudini: del luogo e dell’uomo, superstite e anche lui vittima oltre che di sé stesso di scelte tracotanti e di una insensata. Prova di forza, di cui hanno fatto le spese una attività che dava lavoro, specializzazioni, indotto e i cui piani di riconversione che il Dott. D’Ambra stesso aveva presentato sono stati platealmente ignorati, perché non doveva perire la Pumex ma D’Ambra della Pumex. Ho motivo di pensare che se al suo posto ci fosse stato un altro imprenditore, forse tutto il disastro a cui assistiamo non sarebbe avvenuto. 

Ma come dice un proverbio Cinese: “se c’è rimedio non ti arrabbiare, e se non c’è che ti arrabbi a fare?”. Prima di scrivere queste righe, ho avuto modo di ascoltare una sua intervista rilasciata al Notiziario. In quella intervista ho trovato molti spunti sui cui riflettere, ed una esortazione ai giovani Eoliani, che credo, date le circostanze fosse sincera: l’esortazione ad unire le forze, a progettare e guardare avanti per dare alle Isole una possibilità ancora. L’unica per non implodere. 

Anche se non volessimo prendere questa riflessione come parte di un testamento spirituale, facciamo finta che sia come le parole di quei preti che “predicano bene e razzolano male“ e prendiamone il bene. Ora la sua anima è davanti a Dio ed a Lui solo compete il giudizio, il perdono, la giustizia. Noi ci fermiamo davanti alla soglia della Porta della Morte in rispettoso silenzio cancellando dal nostro animo inutili rancori e cercando di fare luce su quello che di buono ha dato nella sua vita, poiché tutti gli essere umani, anche i peggiori, sono stati capaci di dare nella loro vita un contributo di bene, anche se microscopico, impercettibile ai più. Riposi nella pace che Dio gli vorrà concedere insieme ai sui cari che l’hanno preceduto.

di Pippo Ruggeri*

La scomparsa improvvisa del dottor  Enzo D'Ambra  è stato come un fulmine a ciel sereno. È un dolore per la Comunità Eoliana, ma è un dolore per chiunque abbia avuto modo di conoscerlo. La sua comunicazione era caratterizzata dal suo  stile e dal suo sorriso. È  stato un pioniere nella televisione, uno strumento di collegamento e vicinanza con tutte le Isole Eolie.
Presidente dell'Associazione Industriale, abbiamo avuto  modo di conoscerlo e con lui abbiamo organizzato come Legambiente del Tirreno convegni di grande importanza sulla Questione Industriale e sul Risanamento ambientale della Zona ASI di Pace del Mela, convegni che hanno tracciato delle linee strategiche di sviluppo, una di queste per la realizzazione del Pontile di Giammoro, un'idea per liberare dal traffico  pesante l'ambiente urbano della Città di Milazzo, San Filippo del Mela e Pace del Mela. 
Era un uomo sempre attento e che sapeva ascoltare le potenzialità del territorio. Oggi il pontile di Giammoro è una realtà, ma è un lavoro  che proviene da lontano,  frutto di tanto lavoro e di una idea condivisa che D'Ambra ha sempre  sostenuto nella sua qualità di presidente Pro tempore dell'Associazione Industriale. 
Sempre operativo, sentiva nell'incarico una missione da portare avanti con grande spirito di servizio, nella logica di uno sviluppo che sapeva guardare al futuro.

*Presidente di Legambiente Milazzo

Nino Saltalamacchia*

Il Centro Studi Eoliano è profondamente colpito per l’improvvisa scomparsa del Dott. Enzo D’ambra.
Per 40 anni è sempre stato presente e ha sostenuto disinteressatamente ogni attività del Centro. Dall’editoria al Cinema, agli eventi, ai convegni presso l’hotel Meligunis. Un socio dalla presenza forte, importante, mai invadente.
Difficile sintetizzare in poche righe i momenti di confronto, dialogo, scambio di informazioni e esperienze.
Come non ricordare il sostegno alle tante iniziative rivolte ai nostri conterranei ed ai loro figli emigrati in tutti i continenti, di cui il Centro è stato precursore ed artefice.
Oggi vogliamo stringerci intorno alla famiglia D’Ambra e con un forte abbraccio fare sentire loro la partecipazione dei soci tutti al dolore per la grave perdita.

*Presidente Centro Studi Eoliano

Categoria
cronaca

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