Liberty Lines, nuova inchiesta giudiziaria. Nel mirino i finanziamenti regionali e statali. I nomi degli indagati

1) Finanzieri del comando provinciale Trapani stanno eseguendo il decreto di sequestro preventivo disposto d’urgenza dalla locale Procura per oltre 100 milioni di euro a valere sull'intero compendio aziendale e sulle quote sociali della Liberty Lines S.p.A., società armatoriale che opera nei trasporti veloci per passeggeri sulle rotte che collegano la Sicilia alle isole minori: Eolie, Egadi, Pelagie, Pantelleria, Ustica. Così, in una nota, la Guardia di finanza conferma la notizia del provvedimento, precisando che i reati contestati sono truffa ai danni dello stato, corruzione e frode nell’esecuzione di un servizio pubblico.

Gli indagati sono persone riconducibili alla governance della società, alla sua compagine sociale e ai suoi manager e dirigenti. In particolare, la società armatoriale, si legge nella nota, è accusata di «aver accresciuto indebitamente i propri profitti incassando ingenti contributi dalla Stato nonostante il mancato rispetto delle condizioni di trasporto contemplate dal contratto pubblico stipulato, con particolare riferimento alle procedure e ai protocolli di sicurezza normativamente previsti».

Le indagini, coordinate dalla Procura di Trapani, hanno impegnato per lungo tempo i finanzieri nell’analisi di un’imponente mole di dati e informazioni nonché di documenti altamente tecnici quali capitolati d’appalto e bilanci. Contemporaneamente al sequestro, tenuto conto della complessità, della strategicità e della rilevanza pubblica delle attività aziendali, al servizio della collettività, la Procura ha nominato un collegio di amministratori giudiziari, composto da due dottori commercialisti e un avvocato, per «ripristinare le condizioni di legalità e, in pari tempo, garantire e assicurare la continuità aziendale e del servizio pubblico di collegamento alle isole minori, contemperato dalle imprescindibili esigenze di sicurezza dei passeggeri, nonché la piena tutela dei livelli occupazionali».

Pertanto, si sottolinea nella nota, «i fruitori del servizio pubblico che l'attività aziendale proseguirà senza soluzione di continuità e i collegamenti resteranno pienamente operativi, senza variazione o interruzione alcuna riconducibile all’esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo».

2) Nuova inchiesta giudiziaria  sulla compagnia di navigazione Liberty Lines della famiglia Morace che gestisce i collegamenti veloci con le isole minori in Sicilia. Dalle prime ore del mattino la Guardia di Finanza ha fatto irruzione nella sede principale e negli uffici secondari dell’azienda, nell’ambito di una nuova inchiesta sui rapporti economici tra la società e la Regione Siciliana.

Le informazioni ufficiali, al momento, sono poche. Ma il quadro che emerge è pesante: 46 indagati, perquisizioni non solo negli spazi di Liberty Lines ma anche in almeno un ufficio della Capitaneria di Porto, e un provvedimento di sequestro che avrebbe colpito la società stessa.

Al centro dell’indagine ci sarebbero le somme riconosciute dalla Regione alla compagnia per i collegamenti marittimi con le isole minori. Un tema che non è nuovo: era già finito al centro dell’inchiesta Mare Monstrum del 2017.

In questa nuova operazione la Guardia di Finanza sta cercando di chiarire presunte irregolarità nella gestione dei fondi pubblici. Un terremoto giudiziario che arriva nel pieno della stagione dei contratti per i trasporti marittimi e scuote l’intero settore.

La reazione della compagnia
Liberty Lines, con una nota prova a rassicurare utenti e istituzioni: “Confermiamo piena fiducia in un esito positivo delle indagini. Il servizio pubblico di collegamento veloce con le isole siciliane proseguirà regolarmente”. Dunque niente stop ai collegamenti, almeno per ora.

Gli avvocati attaccano il sequestro
I legali della società e degli azionisti — Alfonso Furgiuele, Lorenzo Contrada e Giovanni Di Benedetto — parlano di un provvedimento privo dei presupposti necessari:
sostengono che non ci sarebbe né urgenza né motivo sufficiente per giustificare il sequestro disposto dalla Procura di Trapani. Annunciano battaglia legale, certi che davanti al giudice “verranno rappresentati gli elementi che impongono la caducazione del decreto”, con l’obiettivo di ripristinare completamente l’operatività dell’azienda.

3) le carteInchiesta Liberty Lines, tutti i nomi degli indagatiAl centro delle investigazioni i finanziamenti da parte della Regione Siciliana per i collegamenti con le isole minori
Redazione La Sicilia
Redazione La Sicilia

20 Novembre 2025, 17:15 17:52
Inchiesta Liberty Lines, tutti i nomi degli indagati

Il decreto di sequestro a carico di Liberty Lines contiene i nomi dei 46 indagati.

Alessandro Fiorino, 66 anni di Nocera Inferiore, presidente del CdA di Liberty Lines;
Anna Alba, trapanese di 65 anni, funzionaria Liberty Lines;
Marco Della Vecchia, napoletano di 62 anni dirigente operativo flotta Liberty Lines;
Gianluca Morace, napoletano di 57 anni direttore generale Liberty Lines;
Ferdinando Morace di Genova di 39 anni direttore tecnico Liberty Lines;
Giancarlo Licari marsalese di 53 anni, comandante d'armamento Liberty Lines;
Nunzio Formica, milazzese di 61 anni, dirigente operativo flotta Liberty Lines;
Giuseppe Zichichi, genovese di 56 anni comandante unità veloce;
Salvatore Strazzera, di Trapani di 62 anni comandante unità veloce;
Michele Giacalone, di Erice di 47 anni, comandante unità veloce;
Giuseppe Banano, trapanese di 52 anni comandante unità veloce;
Mirko Ballotta di Erice di 39 comandante unità veloce;
Giuseppe Petralia, di Mazara del Vallo di 45 anni comandante unità veloce;
Gaspare Cortesiano, palermitano di 55 anni comandante unità veloce;
Giuseppe Vincenzo Manuguerra di Erice di 49 anni comandante unità veloce;
Giuseppe Torrente, di Erice, di 51 anni comandante unità veloce;
Francesco Traina, palermitano di 45 anni comandante unità veloce;
Carmelo Maimone di Messina di 67 anni comandante unità veloce;
Vincenzo Papiro, marsalese di 57 anni comandante unità veloce;
Lorenzo Russo, di Lipari di 68 anni comandante unità veloce;
Elenio Orazio Genovese di Eriche di 35 anni comandante unità veloce;
Angelo Di Pietro, di Messina, di 61 anni comandante unità veloce;
Vincenzo Andrea Tesoriero di Lipari di 44 anni comandante unità veloce;
Salvatore Svezia di Lipari di 63 anni comandante unità veloce;
Christian Cambria di Milazzo (anche se nato nel Regno Unito) di 45 anni comandante unità veloce;
Salvatore La Fauci di Messina di 63 anni comandante unità veloce;
Attilio Di Blasi di Messina di 55 anni comandante unità veloce;
Massimo Grillo, di Messina di 53 anni comandante unità veloce;
Nunzio Stornante di Messina di 65 anni comandante unità veloce;
Pietro Mancuso di Messina di 41 anni comandante unità veloce;
Gianfranco Parisi di Messina di 66 anni comandante unità veloce;
Natale Batessa di Messina di 66 anni comandante unità veloce;
Maurizio Castrogiovanni di Messina di 57 anni comandante unità veloce;
Rosario Giunta di Messina di 59 anni comandante unità veloce;
Marcello Rosario Santagati di Messina di 66 anni comandante unità veloce;
Giovanni Battista Lo Nigro di Palermo di 45 anni comandante unità veloce;
Francesco Lo Bocchiaro di Palermo di 68 anni comandante unità veloce;
Giancarlo Giuseppe Porcino di Barcellona Pozzo di Gotto di 48 anni comandante unità veloce;
Giuseppe Bertolini, di Erice di 47 anni comandante unità veloce;
Giovanni Campo di Erice di 33 anni, funzionario del registro navale italiano;
Ruben Piemonte di Messina di 52 anni funzionario del registro navale italiano;
Pietro Giordano di Mazara del vallo di 56 anni funzionario del registro navale italiano;
Paolo Marzio di Roma di 58 anni, ex comandante della Capitaneria di porto di Trapani;
Elio Maniglia di Lecce di 56 anni ex luogotenente della Capitaneria di porto di Trapani;
Roberto Maltese di Trapani di 60 anni, socio Sikania Shipping;
Gennaro Cotella di Bari di 62 anni, amministratore delegato Liberty Lines.

Indagate anche la Liberty Lines spa che ha sede legale a Trapani e la Società di Navigazione Siciliana sns che ha sede a Trapani.

Tra le accuse: avarie nascoste per incassare i contributi della Regione.

Categoria
giudiziaria

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