I figli di p...
di Alfio Ziino
Franklin Delano Roosvelt, 32.o Presidente degli Stati Uniti d' America, riferendosi ad uno tra i vari dittatori di Paesi del Centro America ebbe a dire "è un figlio di puttana, ma è il nostro figlio di puttana". Son passati decenni ,ma la politica estera è tutta in quella frase. Aggiungo. Se non hai un qualche figlio di puttana sparso per il mondo sei nessuno. Parimenti sei nessuno, se tra varie parti in conflitto non hai un tuo cavallo.
Con la Libia di Gheddafi l'Italia aveva, Presidente Berlusconi, un patto di reciproca difesa (militare). Ove l'uno dei due paesi fosse stato aggredito, l'altro sarebbe accorso in suo aiuto. Quando gli Anglo - Francesi, di fatto per ragioni di bottega, andarono a bombardare la Libia causando la caduta di Gheddafi e destabilizzando l'intero Nord Africa, sarebbe bastato (l'attacco programmato ci era noto) che l'Italia inviasse in qualche base aerea libica un squadriglia di caccia intercettori a difesa dello spazio aereo di quel paese.
E gli Anglo-Francesi MAI avrebbero ingaggiato un combattimento con aerei di un paese della NATO. Sarebbero stati più che salvi i nostri interessi nazionali e non si sarebbe sfasciato il Nord Africa. Una occasione persa, unitamente alla faccia avendo mollato per la via il nostro figlio di puttana..
La Turchia, un Paese di serie C, economicamente, socialmente e culturalmente risibile innanzi all'Italia, con un Governo certo non democratico oltre che di fatto confessionale, non soltanto è protagonista in Nord Africa, ma si è ritagliata un ruolo in campo internazionale, presente come è nelle varie trattative relative alle questioni palestinesi, libanesi, siriane, yemenite, interloquendo con USA, Russia, Arabia Saudita, Emirati, Egitto, sino ad interporsi quale intermediatore anche nella contesa Russia / Ucraina. Come? intervenendo, sul campo innanzi tutto. E L'Italia?