Da Torino in linea Bartolino Ferlazzo "La Festa degli Emigranti che per alcuni non contano..."
di Bartolino Ferlazzo
FESTA DEGLI EMIGRANTI (quelli che per alcuni non contano)
E' la seconda volta che non sono presente ad una manifestazione di così grande importanza, mi dispiace principalmente, per tutti quei liparoti ed eoliani che, sono diventati invisibili, che non contano, che vengono trattati alla stregua dei villeggianti, che trascorrono le ferie nell'Arcipelago Eoliano.-
Questa iniziativa, fa seguito alle altre, che nel tempo si sono succedute e, che vuole rappresentare l'unione esistente tra coloro che hanno abbandonato la propria terra, che sono andati via per necessità o per scelta di vita, e il Notiziario è l'unione, è il tratto indelebile di quanti, liparoti ed eoliani, hanno cercato fortuna, anche ai giorni nostri, lontani dalle terre natie; questa testata giornalistica si è sempre schierata accanto a loro, li ha sempre difesi e li ha sempre tenuti in considerazione, ponendo l'accento su due condizioni che, chi amministra queste isole, non ha mai preso in considerazione < necessità e riconoscenza > verso quanti nel passato, hanno deciso per una scelta drastica, per un cambiamento radicale della propria vita, mai nessuno di questi amministratori si è battuto per considerarli residenti, nei comuni di appartenenza.-
Nessuno ha, negli anni speso, un minimo di interesse in questo senso, < tanto non votano >, noi non ci siamo tirati indietro e non lo faremo mai, anzi andremo sempre avanti in questa battaglia, a ricordare, a quanti di dovere, quanto questa gente ha rappresentato e rappresenta per Lipari e le altre isole, e lo faremo fino a quando, ci dovranno e vi dovranno dare spiegazioni, del loro mancato interessamento.-
Gli amministratori locali, specialmente negli ultimi anni, hanno imbrattato risme di carta, scritto tanto per non scrivere niente, dire tanto per non dire nulla; non hanno mai avuto rispetto per queste persone, quelle persone che magari hanno permesso, oggi, a questi personaggi, di sedere su quelle sedie e sentirsi divinizzati.-
Per questo, desideriamo conoscere, quale sia il costo complessivo, per le società, che gestiscono i trasporti marittimi, dei biglietti staccati come residenti a famiglie che una volta, chissà ogni quanti anni e per tempi limitatissimi, tornano nelle loro terre, nel loro paese, alle famiglie che hanno lasciate, per non concedere una tale agevolazione, certamente hanno un costo talmente elevato che potrebbe mandarli in rovina, che miseria, che povertà.-
Si partiva con poche cose, con la valigia di cartone, stretta con la chiusura dello spago, si lasciavano luoghi unici e posti incantati che ad un certo punto, però, sono diventate terre ostili, terre da lasciare ed andare via; si sa benissimo che ci si lascia alle spalle, forse, per sempre il proprio mondo, le proprie radici, le proprie origini, la propria identità, la propria storia e la cultura; quella cultura, non scritta nelle valanghe di libri che vengono sfornati come pane caldo, ma quella cultura che ha sempre rappresentato la vera storia, eterna ed incancellabile, delle Eolie.
In molti hanno pensato che una volta via dal luogo natio, la propria identità potesse svanire, si perdesse ed invece la storia dei liparoti e degli eoliani, non faceva e, non fa, altro che rafforzare queste identità, specialmente culturali, morali e storiche e, si rafforza talmente da far nascere un'identità ancora più forte del proprio paese di origine, in un luogo straniero; nella valigia di cartone portavano qualche sogno e, tutto il patrimonio eoliano, hanno piantato radici nella nuova terra, con il sogno del ritorno, senza mai dimenticare "da dove sono partito".-
Questi diventano oggi, posti dove si festeggia il Santo Patrono, dove si parla il dialetto nostrano, dove si canta e si balla con la tipicità ed unicità dell'essere liparoti ed eoliani.-
Quei primi emigranti, sono quelli che hanno tramandato ai propri figli, quel senso nostalgico per una terra che, non hanno mai visto, ma rappresenta oggi, per loro, la terra dei proprio genitori, è la terra dell'origine della propria storia familiare, della propria identità, della cultura e della storia con cui sono stati cresciuti ed educati.-
I soldi per il biglietto, venivano anticipati da chi era già nelle nuove terre o, dai familiari rimasti con la speranza di un ritorno, hanno permesso di approdare in Australia (questa veramente l'ottava isola), nelle Americhe, in Canada per realizzare il sogno di costruire una vita migliore, specialmente per i familiari rimasti su queste isole; in tanti hanno venduto la propria casa i propri beni per emigrare e, dobbiamo riconoscere che è stata una buona emigrazione, portata avanti da persone per bene, da gente onesta per via della volontà verso il lavoro, dell'attaccamento alle proprie origini, alla propria storia familiare tutto questo ha reso i liparoti e gli eoliani, portatori di identità diverse e di tanta civiltà e storia.-
La differenza con i giorni nostri, è data dal fatto che i liparoti e gli eoliani, non avrebbero mai abbandonato le loro terre, se non per necessità, lo hanno fatto per rendere migliore il domani dei propri figli, hanno sbarcato storia, civiltà, cultura senza mai portare insidie, di ogni sorta, come accade oggi.-
Allora sono due le domande, la prima < perché si torna alle Eolie ? > noi diciamo perché le Eolie faranno sempre parte dell'esistenza di chi le lascia, si rimane innamorati per l'eternità, specialmente nelle tristi giornate, dove tanti ricordi si affacciano alla mente, ricordi di spensieratezza in quei luoghi inimitabli; la seconda è < come ci si sente a rientrare, anche per brevissimo tempo, nel paese natio o nel paese di originme della propria famiglia ? >, noi diciamo perché si sa benissimo che nel momento in cui si ritorna, per quel periodo, si ricostruisce o ci si ricorda di una parte della propria vita e, l'emozione è immensa, le lacrime che solcano i visi, sono gocce di amore, di rugiada che bagnano le gote di chi non ha mai perso la speranza, di chi non ha perso la propria identità, l'identità di essere liparoti ed eoliani, magari sono quei figli partiti all'età di 20 o 25 anni, che hanno lasciato in queste isole genitori anziani, con la consapevolezza che, probabilmente, non si sarebbero più rivisti.-
Questi compaesani e, quelli più avanti negli anni, sono la saggezza, il sale delle nostre terre, che meritano RISPETTO che nessuno ha mai dato loro nel tempo, personalmente, in alcune giornate, sento tantissimo la mancanza di quegli scogli, dove ho trascorso una gran parte della mia vita, il distacco è lacerante ma l'amore non si spegne mai.-
Lipari tu non sei solo un nome;
Lipari tu non sei solo un'isola riportata sulle cartine geografiche;
Lipari tu non sei solo una tappa obbligata, in un tour nel mediterraneo;
Lipari tu non sei quella che altri, non liparoti, vogliono far credere tu sia;
Lipari tu sei solo una grandissima COSA sei la nostra VITA per sempre.-
Grazie di esistere LIPARI.