Da Messina in linea Carlo D'Arrigo 'Il monologo di Benigni, una storia di Amore'

di Carlo D'Arrigo*

Il monologo di Benigni, una storia di Amore
Quasi cinque milioni di persone hanno visto in TV il monologo di Roberto Benigni costruito, così gradevolmente, sulla figura dell’Apostolo Pietro. Benigni, cattolico di sinistra, è un grande del nostro tempo e non possiamo non lodarlo in quest’ultima produzione. Benigni disegna Pietro come “l’amico” più importante di Gesù, per poi produrre lunghe considerazioni sul rivoluzionario significato del Messaggio Cristiano, facendone di questo il punto focale del racconto. Pietro era folle, di una follia particolare chiamata ‘fede’, fede che riponeva in Gesù di Nazaret. 

Pietro era convinto che l’idea di Gesù fosse la verità, la “vera” verità di Dio cui tutto il Mondo doveva e deve credere, per fede sicuramente ma anche perché era ed è l’unica via che porta all’Amore. "Le cose più importanti della vita non si apprendono e non si insegnano, si incontrano". È questa la realtà del cristianesimo. Il volersi bene, l’Amore universale con gli altri uomini e con tutto il creato. Con piglio moderno, Benigni definisce Pietro “il primo follower di Gesù”, una battuta simpatica e apparentemente semplice ma buttata lì a voler dire: avete capito chi era Pietro? uno di noi. 

Allora come oggi, uno di noi. Ecco cos’è il Cristianesimo, qualcosa che ci appartiene come uno di noi, che vive e si fonde con la nostra vita. Il messaggio delle parole di Benigni è alla luce del Sole, Pietro è vissuto con noi, è stato uno di noi e ci ha dato e infuso Amore, Amore puro, Amore divino. 

Amore come solo il Cristianesimo sa rappresentare, le altre Religioni non ci interessano non perché vogliamo negarle o disprezzarle, ma perché la Religione è unica, unificata, ed è dove c’è amore. Il monologo cade “sulla terra”, sui Governi di tutto il Mondo, in momento critico, quando ci sono tanti teatri di guerra, tante parole “al vento”, tante promesse non mantenute e tanti morti gratuiti senza senso. Tanti morti senza Amore, o meglio, è senza Amore che ci sono tanti morti. 

Questo è l’insegnamento del monologo. Piaccia o no Roberto Benigni va ringraziato, è stato bravo e, semmai, ci sarà da vedere se la sua parola “Amore” è stata ascoltata dai cosiddetti potenti della Terra.    
*Già docente Univ. di Messina

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