
Alicudi-Ginostra, Troppe capre. La protesta degli abitanti. Notiziarioisoleolie sul sito del Corriere della Sera
di Salvo Fallica
Troppe capre a Alicudi e Ginostra, la protesta degli abitanti: «Distruggono le strade, aiutateci»
Oltre 500 esemplari, a fronte di neanche 100 residenti stabili: danneggiano i sentieri e i muri a secco e per questo i residenti chiedono un supporto
Troppe capre a Alicudi e Ginostra, la protesta degli abitanti: «Distruggono le strade, aiutateci»
La nuova «invasione» di Alicudi (100 abitanti, che aumentano d'estate grazie a turisti e villeggianti) e Ginostra (appena 40 residenti) da parte delle capre è diventata un caso internazionale. Potrebbe sembrare l'incipit di una novella, ma si tratta invece di un fatto di cronaca che coinvolge alcuni luoghi di bellezza suggestiva dell'Arcipelago delle Eolie. Incuriosendo anche lo storico Times. Negli ultimi anni - fanno notare gli abitanti - il numero delle capre selvatiche è cresciuto a dismisura, al punto che oltre 500 esemplari sono scesi dalle sommità e dalle pendici più alte dell'isola di Alicudi e si sono stanziate in luoghi abitati. Il Notiziario delle Isole Eolie, diretto da Bartolino Leone, ha raccontato la storia della capra che è arrivata addirittura nella camera da letto di un'abitazione.
I cittadini: «Non siamo più in grado di affrontare da soli l'emergenza»
Diversi cittadini lamentano: «Entrano nelle case in cerca di cibo, devastano orti, coltivazioni di capperi e alberi da frutta». Dicono di essere disperati, di non riuscire più ad affrontare l'«emergenza capre» da soli; sottolineano che coltivano un buon rapporto con gli animali, ma vivono male quella che considerano come una violazione della loro vita quotidiana, e non solo per i danni economici. Va sottolineato che sia a Ginostra (frazione di Stromboli) che nell'isola di Alicudi sono sbarcate due squadre della Forestale per una ricognizione e per redigere una relazione da trasmettere all’Ispettorato delle Foreste di Messina. Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha convocato una riunione con la Regione e con i tecnici competenti
Aumentano i casi di animali morti
Vi sono stati, poi, nuovi casi di decessi di capre sia a Stromboli che ad Alicudi. A Ginostra sono tante quelle rinvenute morte in varie zone. «Ora davvero c'è un rischio igienico sanitario – afferma Gianluca Giuffrè, responsabile del comitato isolano – più volte abbiamo lamentato questa problematica che ormai si trascina da anni. Ma con questi decessi in pieno centro e con questo caldo siamo davvero a rischio». Va ricordato che la Regione Sicilia ha lanciato diversi progetti per risolvere la problematiche, anche quello delle adozioni delle capre (notizia che fece il giro del mondo). Gli abitanti mettono in rilievo che la situazione di emergenza non solo si ripete ma si aggrava, con rischi per gli stessi animali oltre a quello igienico-sanitario e ai danni economici. Anche diversi muretti a secco, patrimonio dell'Umanità, hanno subito danni.
La complessità del caso
Gullo chiarisce la complessità della questione: «Richiamate le iniziative messe in campo negli ultimi anni dal Dipartimento sviluppo rurale della Regione, volte all’attuazione di un piano di eradicazione purtroppo fallito per l’isola di Alicudi e altri due bandi per la cattura delle capre, andati deserti, è stato esposto un nuovo piano di intervento che potrà essere avviato solo a conclusione della stagione turistica in corso». Il sindaco che ha più volte mostrato la sua attenzione per gli animali (tempo fa affermò: «Non vi è alcuna guerra con le capre») ha fatto comprendere che è suo dovere tutelare anche cittadini, comunità, beni culturali.
Le associazioni animaliste più volte hanno espresso la loro contrarietà «all'esodo delle capre». Tra gli ambientalisti vi è anche chi sostiene che il problema andava affrontato prima con «un piano di controllo delle nascite». Gli animalisti ritengono inaccettabile che le capre selvatiche «che da tempo ormai abitano l’isola debbano essere strappate via da quello che è a tutti gli effetti il loro habitat». Gullo ha spiegato che sono evidenti «i disagi della popolazione e i danni ambientali causati dal proliferare delle capre inselvatichite in particolare ad Alicudi e a Ginostra/Stromboli», chiedendo «con forza una maggiore presenza su quei territori di personale qualificato, inviato dalle istituzioni competenti, che possa vigilare e monitorare il fenomeno, sostenendo i cittadini, soprattutto durante il periodo turistico in corso». La vicenda rimane aperta, si parla di un intervento più organico ad ottobre «quando la minore presenza di turisti consentirà migliori e più sicuri margini operativi».