foto ossa di plastica

Lipari, nei fondali della Pietra del Bagno sub ritrovano ancora una volta un cimitero di ossa....di plastica

Lipari - Immergendosi alla Pietra del Bagno, a distanza ormai di mesi da quando sono state girate alcune scene del film "Odissea", i sub trovano ancora un vero e proprio cimitero di ossa. 

Sono ovviamente di plastica, ma sott'acqua possono sembrare umane e spaventare magari chi si immerge per la prima volta negli splendidi fondali di Lipari. 

Senza considerare l'inquinamento. Non sarebbe ora che le autorità provvedessero alla rimozione di tutti questi rifiuti? 

Probabilmente servivano a mostrare la fine dei marinai che si lasciavano incantare dalle sirene, ma il tempo del mito è passato, il vecchio Dio Pan è morto. E la plastica invece è quasi immortale.

E non è la prima volta che si ritrovano questi “reperti”. Capitò anche subito dopo la fine delle riprese ad opera di alcuni sub catanesi. 

E ancora vi sono tracce. Incredibile…

Il pezzo pubblicato oggi sul Giornale di Sicilia

Lipari, nei fondali della Pietra del Bagno sub ritrovano ancora una volta un cimitero di ossa....di plastica 
Risalgono alle riprese del film “L'Odissea. In passato ritrovate anche da sub catanesi... Ed è allarme per l'inquinamento foto
Bartolino Leone
Lipari –  Ancora tracce del film-kolossal su “L’Odissea” nei fondali dell’incontaminato tratto di mare dello Scoglio del Bagno proprio nella parte sottostante lo stabilimento termale di San Calogero con il tholos piu’ antico del mediterraneo chiuso da ben cinquant’anni.  Subito dopo le riprese pezzi di scheletri ma di…plastica erano stati rinvenuti da due sub di Catania con l’esclamazione “che paura! La prima visione faceva pensare a scheletri umani. Invece…”. Ora a distanza di un paio di mesi, la stessa sensazione l’hanno avuta due sub romani. 

Hanno voluto esplorare il tratto di mare e hanno rinvenuto stavolta un “cimitero di ossa di..plastica”. Incredibile ma vero, nelle isole “Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco”. immergendosi a distanza ormai di mesi da quando sono state girate alcune scene del film "Odissea", a 18 metri di profondità hanno notato un vero e proprio “cimitero di ossa”.  Sono ovviamente di plastica, ma sott'acqua possono sembrare umane e spaventare magari chi si immerge per la prima volta negli splendidi fondali delle Eolie.  Senza considerare l'inquinamento. “Non sarebbe ora – si chiedono i sub - che le autorità provvedessero alla rimozione di tutti questi rifiuti?”  Probabilmente servivano a mostrare la fine dei marinai che si lasciavano incantare dalle sirene, ma il tempo del mito è passato, il vecchio Dio Pan è morto. E la plastica invece è quasi immortale. 

E non è la prima volta che si ritrovano questi “reperti”. E ancora vi sono tracce. Angelo Sidoti, responsabile di Italia Nostra Eolie, attento a livello ambientale sia a terra che a mare, è incredulo “Un "cimitero di ossa di plastica" nei fondali di Lipari. Ancora una volta, sub e cittadini segnalano la presenza di reperti scenici che potrebbero provenire dalle riprese di una grande produzione cinematografica. A prescindere dall'origine, il problema resta grave e inaccettabile. Le nostre Eolie, patrimonio mondiale Unesco, non possono essere un deposito di rifiuti plastici, neanche se "d'autore". La plastica in mare non scompare, ma distrugge il nostro ecosistema. Chiediamo che si faccia chiarezza sull'accaduto e che i responsabili si assumano immediatamente la piena responsabilità, avviando una bonifica totale e definitiva. La bellezza delle Eolie è il nostro bene più prezioso. 

È tempo di dimostrare un vero rispetto per l'ambiente, senza se e senza ma”. Il tenente di vascello dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari Fabio Cicero ricorda che dopo il primo allarme dei due sub catanesi “l’area ci risultò essere stata bonificata. Se ci sono ulteriori segnalazioni, faremo le verifiche del caso”. Al momento – pur interpellati – non si pronunciano l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Riccardo Gullo e la Federalberghi diretta da Christian Del Bono. “Senza nulla togliere al film-kolossal – commentano gli isolani – che darà grandissima visibilità alle nostre isole, certamente non è stata una bella immagine lasciare quel degrado in fondo al mare”. Effettivamente è ricco di Posidonia oceanica. Le praterie di questa pianta marina sono importanti per l'ecosistema, fornendo habitat e protezione per molte specie, oltre a stabilizzare i fondali e proteggere le coste dall'erosione. La Posidonia oceanica, una pianta endemica del Mediterraneo, forma estese praterie subacquee che sono fondamentali per il benessere dell'ambiente marino. 

Nelle acque delle Eolie, queste praterie offrono rifugio e nutrimento a numerose specie marine, tra cui pesci, molluschi, crostacei e tartarughe marine. Inoltre, le praterie di Posidonia contribuiscono alla qualità dell'acqua, ossigenandola e filtrandola, e riducono l'impatto delle onde sulle coste, prevenendo l'erosione. La loro presenza è quindi un indicatore di un mare in buona salute e contribuisce alla biodiversità e alla bellezza dell'ambiente marino delle Eolie. E si chiedono: “quali saranno le conseguenze per questo inquinamento che perdura da mesi?”. Il precedente risale al 13 maggio 2025. Un’immersione nei fondali e la scoperta di scheletri. Li hanno trovati, durante una gita, un gruppo di sub catanesi allo scoglio del Bagno di Lipari, divenuto ancor più famoso dopo le riprese per l’opera cinematografica del regista Christopher Dolan concluse qualche settimana fa. Dopo il misterioso ritrovamento e i primi accertamenti si è chiarito che si trattava di manichini. Una ricognizione autorizzata dalla procura della Repubblica del tribunale di Barcellona è stata fatta dalla guardia costiera che ha proceduto a prenderli in consegna e a fare piena luce.  Sono scattate le indagini per scoprire chi li ha gettati in mare. 

Secondo una ricostruzione, i due manichini erano adagiati in fondo al mare ad una profondità di 18 metri, nella zona sottostante lo stabilimento termale di San Calogero chiuso da ben 50 anni. Avvistati dal sub il primo pensiero è stato proprio quello che si potesse trattare di “scheletri umani”. Nel mare eoliano negli ultimi anni sono stati rinvenuti ben cinque cadaveri, poi accertato che si trattava di extra comunitari morti durante le traversate. Il ritrovamento fatto proprio nello specchio d’acqua dove sono state girate molte scene del film kolossal, ha fatto anche pensare che possano essere stati utilizzati durante il “ciak” e non è da escludere che i responsabili della casa cinematografica possano anche essere sentiti. 

Ma questa al momento è solamente una ipotesi. Il film sull'Odissea del regista premio Oscar Christopher Nolan alle Eolie fu girato nella scorsa primavera. Il kolossal, un adattamento del poema di Omero, trasferì alle isole un cast stellare: Tom Holland, Charlize Theron, Anne Hathaway, Zendaya, Matt Damon, Robert Pattinson e Lupita Nyong’o.  Uscirà nelle sale di tutto il mondo il 17 luglio 2026. C’è da sperare che il cimitero di ossa di plastica presto possa essere solamente un bruttissimo ricordo.

Il servizio della Rai

https://www.rainews.it/.../unodissea-di-plastica-dal-mare....

Categoria
cronaca

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