L'Apatia alle Urne di Carlo Cottarelli

di Carlo Cottarelli

Il crollo dei votanti alle elezioni Regionali e di quelle che le hanno precedute nel 2025, non può essere derubricato a fatto contingente, imputabile solo al risultato scontato dei confronti elettorali, anche perché in alcuni casi il risultato non era poi così certo. Il crollo va visto come una prosecuzione di una tendenza in corso da diversi anni e che è più marcata nel nostro Paese di quanto è avvenuto nel resto dell’Europa: solo in Grecia l’astensionismo negli ultimi trent’anni è cresciuto quanto da noi. 

Non solo, la fuga dalle urne sta accelerando. Guardando alle elezioni politiche, il calo della partecipazione tra il 1992 e il 2006 è stato in media di mezzo punto percentuale all’anno; tra il 2006 e il 2018 di quasi 1 punto all’anno; tra il marzo 2018 e il settembre 2022 di 2 punti all’anno. Per le Regionali di Puglia, Veneto e Campania si sono persi, in media, 14 punti percentuali in cinque anni, quasi tre all’anno.

Certo, occorre rimuovere gli ostacoli pratici al voto, per esempio consentendo il voto a distanza, la cui assenza è diventata più problematica del passato in un Paese dove sempre più si lavoro in una città diversa da quella di residenza. Ma una volta rimossi questi ostacoli, perché preoccuparsi? Se alcuni si sentono «delusi dalla politica» non sono fatti loro?

I padri della democrazia liberale sarebbero però preoccupati. E non tanto per il fenomeno in sé. A ben vedere, l’astensionismo, più che essere un problema per il sistema politico, è il sintomo di un problema molto più ampio. È il sintomo di un disinteresse per la res publica e, se volete, anche per il futuro in senso più ampio del Paese. 

Nel suo celebre discorso agli ateniesi, Pericle bollava come «inutili» i cittadini che non si curavano delle cose pubbliche, non come qualcuno pacifico che «si fa gli affari propri». Montesquieu nello Spirito delle Leggi scriveva che: «La tirannia di un principe in un’oligarchia non è pericolosa per il bene pubblico quanto l’apatia del cittadino in una democrazia». Ecco, è di questa apatia che ci dobbiamo preoccupare per il danno che questa può creare alla società intera.

In quest’ottica, l’astensionismo è solo una delle manifestazioni di questa apatia, di questa disaffezione al bene comune, di un rinchiudersi in sé stessi e di questa perdita di speranza per il futuro. Ne è manifestazione anche il crollo demografico che non è un fenomeno recente dovuto alla crisi economica dell’ultimo decennio, ma che ha origini più lontane: il tasso di fecondità, definito dai demografi come il numero medio di figli per donna, è crollato tra la fine degli anni ’60 e la metà degli anni ’80, periodo in cui scende da 2,4 figli a 1,4 figli, non molto sopra il livello del 2024 (1,2 figli). 

In fondo, è una manifestazione di questa apatia anche l’incapacità di uscire dalla sindrome dello zero virgola nel tasso di crescita della nostra economia. Per la prima volta nei piani del governo elaborati per la legge di bilancio il tasso di crescita del Pil rimane sotto l’1 per cento nel triennio seguente: abbiamo istituzionalizzato lo zero virgola. E la fuga dei giovani dall’Italia, se è causata principalmente dalla debole crescita economica, forse è anch’essa in parte una manifestazione di una disaffezione verso i destini del nostro Paese.

Se tutto questo è vero, allora non credo che il problema dell’astensionismo trovi una semplice soluzione. Le maniere forti, tipo penalità per chi non va a votare, non servirebbero (arriverebbero ondate di certificati medici!). Quello che servirebbe sarebbe un rinnovamento morale del Paese, la riacquisizione di un senso civico perso nel corso dei decenni e da ritrovare se non vogliamo un continuo declino italiano in un’area del mondo (l’Europa) che pure di per sé affronta difficoltà, a dir poco, non trascurabili.(corrieredellasera.it)

Categoria
opinioni

Articoli correlati

10 dicembre 2025

Natale con fatti e manufatti eoliani di Salvatore Leone

Lipari é sempre pronta ad accendere le luci di Natale per ravvivare il corso della vita...

10 dicembre 2025

Controcorrenteoliana: Sanità

La riorganizzazione del servizio sanitario eoliano deve passare dalle Autonomie locali. L'ultima chiave...

9 dicembre 2025
9 dicembre 2025

Da Napoli in linea Gennaro Cortucci 'A Filicudi, è emergenza porti e tutto tace...'

Oltre a Pecorini gli aliscafi non attraccano lato est nel porto principale ed è a rischio anche nel lato opposto. Palermo, si presenta libro su affari...

9 dicembre 2025

Da Quattropani in linea Peppe Casella 'La dedica'

'Al luogo che mi ha visto nascere...' E ad Area Morta scompaiono le buche...