Da Messina in linea Carlo D'Arrigo. Famiglia dove sei?
di Carlo D'Arrigo*
Famiglia, dove sei?
Nati deboli da famiglie che hanno demandato alle agenzie di socializzazione il compito di educare, le nuove generazione si sono formati all’ombra della baby sitter, del circolo sportivo e della sala giochi. Sovente i giovani si portano un vissuto tormentato di genitori separati e in eterna guerra. Ancora una volta è chiamata a rispondere la famiglia con tutta la sua intrinseca funzione.
Il rapporto fra i genitori è la fonte primaria della stabilità dei giovani. Se manca il dialogo, il contrasto, e se la parola non ha più senso e spazio, la violenza trova posto tramite il coltello, la lama silenziosa e semplice da usare. La pistola fa rumore, il coltello no e ti uccide lentamente con tanta visibile sofferenza.
Che goduria per una mente debole! Ecco la spiegazione della violenza tra ragazzi “col coltello”. La violenza è il frutto di un’anima che ha perso la freschezza spirituale e il riferimento alle regole etico sociali. E’ inutile chiedere aiuto alle istituzioni se la famiglia non esiste. La prima formazione la dà mamma e papà e non genitore 1 e genitore 2, come vorrebbe una certa classe politica deviata. Il giovane deve tornare ad avere interessi come la lettura o il desiderio di fare con la testa e con le mani.
Una volta il giovane stava in casa a costruire col lego o il famoso meccano che soddisfava la propria esistenza permettendo la realizzazione di modellini con piccole viti e bulloni. La mente era costretta a pensare e tutti i sensi erano impegnati. E poi ancora il “leggere”, riviste, giornali e anche libri sul web. Ma tutto questo deve essere dato come modello da imitare da parte dei genitori.
*Già docente Università di Messina