Giornalista italiano licenziato per una domanda “sbagliata”, alla Commissione UE di Bruxelles
Giornalista italiano licenziato per una domanda “sbagliata”, alla Commissione UE di Bruxelles
di Giancarlo Guerreri Civico 20 news
La notizia è passata quasi inosservata… come una goccia di pioggia che evapora prima di toccare le aride rocce del deserto.
Credo che sia opportuno riflettere sulla gravità di un “caso” che vede come protagonista il giornalista italiano Gabriele Nunziati e l’Agenzia Nova.
Da un filmato diffuso in Rete assistiamo alla scena in cui il giornalista pone educatamente e senza livore una rappresentante della Commissione UE, Paula Pinho.
Nunziati si rivolge alla portavoce della Commissione UE, Paula Pinho chiedendo: “Se, visto che richiede alla Russia di finanziare la ricostruzione dell’Ucraina, avrebbe fatto lo stesso con Israele coinvolto nel conflitto a Gaza?
Apriti cielo! … nominare Israele o il suo primo Ministro Benjamin Netanyahu sembra essere una imperdonabile offesa di lesa maestà, un vero crimine politico, sociologico e morale…
Così una domanda lecita e ben posta diventa un boomerang che colpisce lo sventurato giornalista che ha osato formularla…
Forse stiamo regredendo verso tempi oscuri quando veniva somministrato ai dissidenti olio di ricino, e si attendeva con soddisfazione che se ne palesassero gli effetti…
Un bel ritorno ala passato, mancano ancora i manganelli e le persecuzioni fisiche… ma fino a quando?
Se non si riesce a cogliere la gravità del licenziamento di un giornalista che pone una domanda durante un convegno internazionale, significa che siamo già precipitati nel buco nero dell’apatia e dell’ indifferenza.
Il passo successivo quale potrà essere?
Forse dovremo “pensare a bassa voce” per non irritare i nostri interlocutori, con le menti adagiate sui comodi divani dell’imperturbabilità.
Forse dovremo adeguarci a pensare come loro, i “soliti noti” che rivestono il ruolo di Grandi Burattinai.
Il vero problema non è essere costretti a pensare in modo omologato, come vorrebbero i sopracitati Burattinai… il vero problema è, e sarà, quello di non essere più in grado di capire che le idee che dovremo condividere e sposare, non saranno più le nostre, anche se vorranno farci credere il contrario.
Stiamo diventando figure di plastilina, modellate da mani invisibili (ma neanche poi tanto), che vorrebbero entrare nelle nostre menti per darci l’illusione di essere noi a produrre i loro pensieri distopici e controintuitivi.
A fronte di un episodio di tale rilevanza, sono giunti rapidamente commenti durissimi di europarlamentari italiani a favore del cronista.
Sandro Ruotolo, PD, e Ilaria Salis Alleanza Verdi, si sono quantomeno espressi a favore del giornalista italiano, condannando, senza mezzi termini, il folle comportamento.
Attenderei anche qualche chiara presa di posizione di altre Forze di Governo… Presidente del Consiglio, della Camera ecc…
Anche il vertice del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, intervenendo sulla questione, ha ricordato che “il ruolo del giornalista è quello di porre domande che possono risultare scomode o poco gradite”.
Riportiamo da EUNEWS:
“L’episodio si può classificare come un preoccupante sintomo della minaccia alla libertà di stampa in Italia. Proprio oggi all’Eurocamera è stato presentato il Manifesto per un giornalismo libero. In quell’occasione, il parlamentare e giornalista Sandro Rutolo ha elencato le numerose storture dell’informazione nostrana. Nel 2024 sono state circa 519 le minacce subite dai giornalisti italiani”, ha ricordato, sottolineando come il compito dei cronisti non sia l’intrattenimento, ma porre domande che possono risultare scomode”.
“La Commissione Europea, per fugare ogni dubbio e smontare alcune ricostruzioni secondo cui avrebbe sollecitato essa stessa l’allontanamento, ha precisato i fatti con una nota, sottoscritta dalla portavoce Arianna Podestà e diffusa da Askanews: “Le domande riguardo all’interruzione del rapporto di lavoro del giornalista Gabriele Nunziati sono preferibilmente da rivolgersi all’Agenzia Nova”, aggiungendo poi che “la Commissione non ha contattato l’Agenzia Nova in merito a questa questione”. Inoltre, Bruxelles ha sottolineato che “attribuisce la massima importanza alla libertà di stampa” e che “è sempre disponibile a rispondere a tutte le domande nel contesto della conferenza stampa di mezzogiorno”. Insomma, la vicenda appare più un triste episodio di illibertà tutto italiano”. (Civico 20 news)