Eolie, c'è crisi? di Carlo D'Arrigo
di Carlo D'Arrigo
C’è crisi alle Isole Eolie?
Sicuramente no, sebbene in tanti si lamentano. Ma di cosa? E’ ciò che da oltre vent’anni, da quando sono “sbarcato” a Lipari, cerco di capire. Le lamentele lo ho sentite partecipando alla festa del Pane e Vino a Pianoconte.
Tutti hanno qualcosa di cui lamentarsi, tutti desiderano qualcosa in più. Certo la vita nelle isole è legata al turismo, l'economia locale è influenzata dalla stagionalità ma gli operatori economici sanno ben conservare per “l’inverno”. Chi lavora opera prevalentemente nel turismo, negli affitti brevi (che a volte brevi non sono), nel commercio, nella ristorazione che è sempre di alto livello, e nei servizi per il turista come il trasporto locale.
Gli anziani godono tutti di una pensione e, quindi, di un contributo “sociale” più o meno grande. Per di più la vita sull’Isola ha meno pretese. Non c’è la necessità dell’apparire e una “utilitaria” basta, e ne avanza, per girare l’Isola in lungo e largo.
E allora di cosa ci si lamenta? Probabilmente del potere, dell’impossibilità di poter cambiare le cose, quel desiderio impalpabile e quasi inconscio che pervade tutti. Che tutti vorremmo avere senza accorgerci che ciò che già abbiamo è inestimabile. Sapete perché per tanti mesi l’anno abbiamo tanti turisti?
Perché la vita nelle Eolie è fantastica, non ha confronti e va apprezzata per quello che è. La saggezza popolare suggerisce che l'insoddisfazione cronica porta all'infelicità, mentre apprezzare le piccole cose da gioia, benessere e serenità.
*Già Docente Univ. di Messina