'AMP e parchi vari, come volevasi dimostrare!' di Angelo Pajno
di Angelo Pajno*
Buongiorno Bartolino,
in allegato ti trasmetto due brevi note a firma, rispettivamente, del Sindaco e del Vice Sindaco delle Isole Tremiti (con i quali sono in contatto avendo incontrato il Sindaco Lisci in occasione del recente convegno a Lipari sulle isole minori italiane) riguardo l' incidenza deleteria del Parco del Gargano ( del quale quelle isole fanno parte e che ne gestisce l' AMP) su territorio dell' arcipelago.
Vorrai, se ritieni, accompagnare tale pubblicazione con questo mio semplice commento:
“AMP e parchi vari, come volevasi dimostrare!”
Dovremo anche noi eoliani (parlo del territorio gestito dal Comune di Lipari, gli amici di Salina hanno già iniziato il percorso del loro declino turistico con le scelte assunte, che il buo Dio li accompagni) implorare l' intervento del Presidente della Repubblica?
Perché il Sindaco Gullo non risponde, almeno per quanto è dato conoscere allo scrivente, alle interrogazioni circa eventuali contatti con il Ministero e con l' ISPRA sulla materia specifica?
Occorre ancora altro per dimostrare gli effetti deleteri di inconcludenti vincoli e divieti sulla economia delle Isole imposti sotto l' egida di pruriginosi pretesti di un ambientalismo di maniera?
Ben altre sono le iniziative - senz' altro necessarie più che opportune - per una reale ed effettiva tutela del mare e dei territori, ma il discorso al riguardo sarebbe lungo e peraltro alquanto scomodo per taluni.
*Associazione Eolie Mare Libero ( che non vuole dire privo di tutela)"
I DUE ARTICOLI
Nuovi “campi boe” alle Isole Tremiti, il sindaco Lisci scrive al Capo dello Stato
Il sindaco delle Isole Tremiti, Annalisa Lisci, torna sulla paventata installazione di un “campo boe” nell’arcipelago al largo del Gargano che infliggerebbe l’ennesimo colpo alla popolazione locale e questa volta lo fa prendendo carta e penna e scrivendo un’accorata missiva al Capo dello Stato Sergio Mattarella, che pubblichiamo di seguito.
«Gentilissimo Signor Presidente della Repubblica,
le scrivo in qualità di Sindaco delle Isole Tremiti, ma prima ancora come isolana, profondamente legata al proprio territorio.
Ho scelto di mettermi al servizio della mia comunità, composta da pochi ma tenaci cittadini che ogni giorno affrontano, con grande dignità, le difficoltà derivanti dall’isolamento geografico e da continui disservizi, che siamo ormai abituati ad affrontare con rassegnazione e spirito di adattamento.
Le nostre meravigliose isole, unico arcipelago italiano dell’Adriatico, sono oggi minacciate da un progetto che, pur presentandosi sotto l’egida di un Parco Nazionale e con l’apparente obiettivo della tutela ambientale, sta invece danneggiando gravemente i fondali della nostra Area Marina Protetta (AMP) e, con essi, l’economia – già fragile – della nostra comunità.
Siamo circa 300 abitanti durante il periodo estivo, ma nei lunghi mesi invernali rimaniamo poco più di un centinaio, impegnati a custodire e proteggere il nostro arcipelago.
Dal 1991, con la legge quadro del 6 dicembre, le Isole Tremiti sono state incluse nel Parco Nazionale del Gargano. Tuttavia, è evidente che le peculiarità ambientali, culturali e sociali delle isole siano profondamente diverse da quelle di un territorio montuoso come il Gargano, con cui condividiamo ben poco se non la prossimità geografica.
In oltre trent’anni, l’Ente Parco non è mai riuscito a dotarsi di un regolamento adeguato o di una governance efficiente. Ha invece imposto vincoli spesso scollegati dalla realtà e dai bisogni della popolazione locale, agendo – troppo spesso – con una gestione commissariale e politicamente orientata, distante dalle esigenze di chi vive quotidianamente la difficile realtà di un territorio insulare.
L’ultimo episodio, particolarmente grave, riguarda l’approvazione di un progetto per la realizzazione di un “parco boe” che, di fatto, ostacola le attività turistiche su cui si basa la nostra economia. L’intervento prevede l’installazione di circa 100 boe per il diportismo estivo, mediante la trivellazione dei fondali marini della nostra AMP.
Proprio in virtù di un possibile dialogo tra enti, abbiamo dato un primo parere favorevole vincolato ad una variante che è stata disattesa, in seguito una delibera di Consiglio Comunale bocciava il progetto. Venne richiesto nuovo parere che venne rilasciato in maniera negativa e solo allora ci venne comunicato che in ogni caso il nostro parere non era comunque vincolante. Queste boe, oltre a non garantire sicurezza alle imbarcazioni, vengono rimosse durante l’inverno, lasciando il nostro mare ferito e la comunità priva di benefici concreti.
Ora che finalmente siamo riusciti a ottenere un finanziamento essenziale per la realizzazione di un porto che potrebbe finalmente dare respiro al nostro arcipelago, ci troviamo costretti ad assistere a un intervento invasivo e privo di reale confronto con la popolazione.
Abbiamo da tempo chiesto un incontro con ISPRA e il Ministero dell’Ambiente, per proporre una variante progettuale che sia sostenibile e rispettosa della nostra realtà. Ma ad oggi, l’unica risposta è stata l’inizio dei lavori e l’evidente ostilità di un Ente che preferisce ascoltare ragioni economiche piuttosto che quelle della popolazione residente.
Mi rivolgo a Lei, Signor Presidente, come garante dell’unità nazionale e della tutela dei diritti dei cittadini, anche – e soprattutto – di quelli più isolati e fragili. Le chiedo di ascoltare il grido d’allarme delle Isole Tremiti e di aiutarci a trovare una soluzione che non sacrifichi il nostro territorio, la nostra identità e la nostra sopravvivenza economica in nome di una tutela ambientale solo apparente. Con profondo rispetto».(seitorri.it)
Isole Tremiti, il vicesindaco Fentini: “Pronti a lasciare il Parco del Gargano e gestire da soli l’Area Marina Protetta”
Parco Nazionale del Gargano e Regione Puglia nel mirino delle Isole Tremiti. Il Comune diomedeo, sempre più vicino al Molise per i continui rapporti commerciali e non solo, pensa di uscire dal Parco Nazionale del Gargano e ipotizza la gestione diretta dell’Area Marina Protetta. A ipotizzare questo nuovo scenario (già invocato nel passato) è il vicesindaco Gabriele Fentini. “La gestione da parte dell’Ente Parco è inefficace anche dal punto di vista finanziario. Il riferimento è alla graduatoria il sistema ministeriale che valuta le performance e distribuisce fondi alle aree marine protette, dove, negli ultimi anni, l’AMP Isole Tremiti non si classifica tra i primi posti. Un segnale importante per il Comune che conferma il fallimento del modello gestionale attuale e della necessità di creare un direttivo più vicino al territorio”.
Un nuovo argomento in questi giorni accende il dibattito: i nuovi campi boe, intervento promosso dall’Ente Parco e osteggiato dall’amministrazione comunale. Residenti e operatori turistici denunciano costi elevati per l’ormeggio, restrizioni alla navigazione, alla balneazione e alle pratiche di piccola pesca costiera, patrimonio identitario delle isole. “Una pianificazione calata dall’alto che impatta su oltre 110mila metri quadrati di mare.
L’opera dell’Ente Parco “risponde esclusivamente alle logiche del proprio interesse economico – si commenta – e non apporta alcun beneficio al territorio e non ha un alcun coinvolgimento della comunità locale”. Riferimento anche a Pianosa, interdetta alla fruizione da oltre trent’anni. “Per noi non è solo un patrimonio ambientale – spiega Fentini – ma un pezzo di identità e una risorsa economica che non possiamo utilizzare. Le promesse di piani di gestione condivisi sono state disattese”. Le restrizioni imposte dall’Ente Parco su pesca, edilizia e fruizione delle coste vengono addirittura indicate come una delle cause del definitivo allontanamento dal territorio da parte dei tremitesi.
Il vicesindaco parla anche del “totale disinteresse della Regione Puglia”, assente e poco incline a farsi carico delle istanze dell’arcipelago. Da qui la provocazione: una gestione tremitese della AMP. Presto potrebbe esserci una convocazione straordinaria e monotematica del consiglio comunale in cui potrebbe discutersi la mozione per l’uscita dal Parco del Gargano e l’avvio di un percorso politico-istituzionale per la gestione dell’AMP delle Isole Tremiti, sul modello di altre esperienze di gestione comunale come le AMP delle Egadi e delle Pelagie. “Vogliamo un Parco che ci rappresenti davvero, che nasca dalle esigenze dei tremitesi e che sappia conciliare tutela ambientale e sviluppo economico – conclude il vicesindaco Fentini –, Non possiamo e non vogliamo continuare a essere un’appendice distante del Gargano. È tempo che le Tremiti abbiano il loro futuro, e che questo futuro si decida qui”.(immediato.net)